lunedì 5 maggio 2025

TIPI DA FOTO


Typologien
s’intitola la mostra sulla fotografia in Germania nel 20° secolo, alla Fondazione Prada di Milano. Un titolo che incuriosisce, ma anche intimidisce. Come spiega la curatrice Susanne Pfeffer, storica dell’arte e direttrice del Museum MMK fur Moderne Kunst di Francoforte, fa riferimento a un "principio-metodo" per far emergere somiglianze e differenze. Un principio quello delle tipologie, non a caso, applicato negli studi botanici del Seicento e Settecento. Molto utile trattandosi di oltre 600 foto scattate da 25 fotografi, dal 1906 ai primi anni 
duemila. 





Quasi a insistere o a spiegare il "principio-fil rouge", ad aprire il percorso foto di piante e fiori realizzate da svariati fotografi. Dai ritratti perfetti, a scatti di paesaggi con inquadrature particolari, a interpretazioni surreali che spingono a visioni inaspettate come le  piante colte nel loro aspetto più stilizzato, tanto da sembrare architetture. La tipologia  si sposta sugli animali ed ecco immortalati da Candida Hofer tigri, leoni, giraffe e ma anche orsi polari e pinguini (foto in alto), ripresi e "mortificati" in giardini zoologici. Testimonianza di una “forma di solitudine dei tempi moderni”. Sempre della stessa autrice le biblioteche di Londra, Parigi, New York, riprese fuori orario, illuminate e deserte. E poi le case, come la differente "interpretazione-arredo" di una stessa stanza in un grande condomino berlinese. Famosa la foto del caseggiato di Maine-Montparnasse a Parigi, di Andrea Gursky, con un’ elaborazione digitale che gioca sulle differenze e le ripetizioni delle finestre. Sulla ripetizione e la diversità sono anche i ritratti di  persone  da sole sullo stesso ascensore di Heinrich Riebesehl. Nessun titolo, nessun nome, sebbene si sappia che le foto sono state scattate nell’ascensore di un quotidiano di Hannover e gli uomini e le donne ritratti sono persone che vi lavorano(foto in basso). Una di queste foto è anche la locandina della mostra. Gli sguardi diversi nello stesso ambiente sono i veri protagonisti. In una stanza chiusa il ciclo di Hans Peter Feldmann su morti legati a movimenti politici dissidenti. Novanta immagini, quasi sempre riproduzioni sgranate di fotografie  pubblicate su giornali. La mostra nel Podium della Fondazione Prada di via Isarco, aperta  il 3 aprile, chiude il 14 luglio.  

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