venerdì 18 dicembre 2020

QUANDO SALVIAMO IL MONDO?

Possiamo salvare il mondo prima di cena. Così s’intitola l’ultimo best seller di Jonathan Safran Foer e anche la versione teatrale, scritta e diretta da Emilio Russo, in scena al Teatro Menotti. Ma non è un titolo a effetto. Tutti noi siamo responsabili di quel che sta succedendo al nostro pianeta, destinato a diventare troppo caldo per essere abitato. Perfino con quello che mangiamo, per esempio troppa carne, contribuiamo alla sua distruzione. Ed è per questo che una scelta etica prima di cena, può contribuire a salvare il mondo. Tutto quello che nel libro scrive Safran Foer è l’argomento su cui dibatte un gruppo di giovani, studenti, musicisti, attivisti, che si ritrovano in un loft. Li interpretano, in modo convincente, i bravissimi attori del Collettivo Menotti: Enrico Ballardini, qui sempre con la chitarra in mano, Giuditta Costantini, Nicolas Errico, Helena Hellwig che incanta con la sua voce, Jacopo Sorbini, Chiara Tomei. Ricordi, idee, supposizioni, citazioni, dati, letture di stralci dai libri, commenti, anche qualche battuta, ma sempre pertinente. Ogni tanto qualcuno scrive su una lavagna, all’inizio vuota, le frasi più forti o i dati più significativi. Che sono moltissimi, tanto che a fine spettacolo sulla lavagna c’è un groviglio di parole e numeri. Emerge soprattutto l’importanza di prendere atto di quello che sta succedendo, di crederci. E’ tipico dell’umano spostare lo sguardo oltre, pur di non accettare l’inaccettabile. Un atteggiamento che si perpetua nella storia. Qui il riferimento alla Shoah e alla testimonianza inascoltata dell’ebreo polacco sugli orrori dei campi di sterminio. Se è in gioco la sopravvivenza della specie umana, esiste un confine tra rinuncia
e sacrificio? Il sipario si chiude con gli inchini degli attori sulle note e le parole di Losing my religion dei R.E.M. ("Ho detto troppo …non ho detto abbastanza"). Lo spettacolo, da ieri fino a domenica 20 visibile in streaming, conclude il capitolo Fragili come la terra. Per info:www.teatromenotti.org (Foto di Maria Luiza Fontana-Atelier Produzioni).

1 commento:

  1. Spettacolo che è un monito per tutti noi e per la Terra troppo opressa da un'umanità che ne rapina le risorse. Che non sono infinite.

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