lunedì 9 luglio 2018

BIELLA SCOPERTA





In Italia ci sono così tanti luoghi da vedere che un longevo con disponibilità economiche e tempo libero, non riuscirebbe a conoscerne nel corso della vita neanche la metà. Decisi a non lasciarsi scoraggiare si potrebbe elaborare un piano che preveda la visita di città, paesi, borghi in occasione di eventi. Un esempio? Biella con la seconda edizione del festival Viaggio, iniziato il 30 giugno con incontri, dibattiti, spettacoli, workshop, presentazioni di libri, che prosegue fino al 

2 settembre con mostre. Tutto si svolge in tre palazzi vicinissimi fra loro nel Piazzo. E' un quartiere che si raggiunge salendo per una piacevole strada nel verde. Si passa un ponte con vista e, attraverso una porta imponente. si entra in un borgo, dove solo la presenza (limitata) di auto ci ricorda che 
                siamo nel 2018. Si prosegue per strette vie con case di due o tre piani e si arriva in una piazza con portici e chiesa, dove tutto è autenticamente del passato. Senza forzature, tanto che il raduno di motociclisti, stile Easy Rider, non stona per niente. Da qui si arriva al Corso con acciottolato, leggermente in discesa. Dove si affacciano le tre dimore storiche, di cui una in parte abitata dai proprietari. Insieme formano il Polo Culturale Biella Piazzo. Palazzo Ferrero 
                        accoglie con un cortile di fascino e saloni maestosi(in alto). Al primo piano la mostra Carnet de Voyage, dove il viaggio è raccontato in modi diversi, spesso a sorpresa, dai vari artisti. Dagli schizzi agli acquarelli, dai diari agli oggetti ricordo a formare un'installazione. La pietra che avvolge e circonda è il punto forte del mega site specific di Mareo (Mario Rodriguez). Il misticismo  è il tema della mostra fotografica sul Tibet. Nell'imponente Palazzo Gromo Losa il piano sotterraneo è adibito alle esposizioni. Da vedere i dipinti, di un singolare iperrealismo, di Laura Giardino (in basso), una piccola, pregevole collezione di arte tribale africana e due mostre fotografiche: gli itinerari sardi di Pier Carlo Gabriele e il viaggio, datato 1925, fra le archeologie del Magreb di Cesare, Erminio e Vittorio Sella (a sinistra, al centro), discendenti del Quintino, tre volte ministro delle Finanze del Regno d’Italia. Palazzo La Marmora incanta con il suo straordinario parco con terrazza, torre, rampe e ninfeo, un giardino d'inverno e saloni affrescati con arredi sontuosi, ritratti di famiglia, alberi genealogici che rivelano la discendenza dei generali del Risorgimento da Leon Battista Alberti(a destra, al centro). In mostra i diari delle esplorazioni di James Cook che fanno parte della biblioteca di Filippo Ferrero della Marmora (1719-1789) e Con_fini di lucro, intrigante opera di Gigi Piana costituita da cinque planisferi intagliati nel plexiglass trasparente, che parlano delle diverse prospettive sociali e culturali (info@palazzoferrero.it).

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