mercoledì 11 novembre 2015

INVESTIRE IN SHOPPING




La borsa di Chanel trapuntata , il bracciale di Hermès con la acca, il bauletto damier  di Louis Vuitton,  intramontabili  oggetti del desiderio. Irraggiungibili se contemporanei, introvabili in buone condizioni se datati e quasi impossibile avere la garanzia  della loro autenticità in entrambi i casi. Su vestiairecollective ci sono. Sembra una follia. Come si fa da una foto su Internet  

a valutare le condizioni di un capo o di un accessorio e soprattutto fidarsi? Ed è proprio la garanzia il plus che offre  Vestiaire Collective. Nato a Parigi nel 2009 dall’idea di sei giovani intraprendenti è il primo sito di social shopping. Ora ha sedi in Gran Bretagna, Germania, a New York e ha appena aperto in Italia e in Spagna. Conta una community di 4 milioni di persone in 40 paesi del mondo. Che sono anche i fornitori della merce. Chiunque, infatti, iscrivendosi non solo può acquistare ma può vendere un oggetto, ovviamente nella fascia del lusso, fissandone il prezzo e inviando una foto. Questo viene esaminato da esperti e, se approvato, messo on line. Se non ha le qualità richieste è scartato. Vestiaire mantiene una percentuale sulla vendita. Ma l’aspetto forse più interessante del sito è che sta diventando una forma d’investimento. Dato il tipo di capi e di accessori, il loro valore sale nel tempo, quindi c’è anche chi li acquista per rimetterli sul mercato quando raggiungono una quotazione più alta. Magari quando c’è una specifica, mirata richiesta, perché nella community succede anche questo e i desideri delle shopholic   sono sempre più sofisticati. Per loro è molto attraente quello che proviene dal servizio vip. Creato di recente,  raccoglie capi e accessori di attori, socialite, appunto vip, che vogliono sbarazzarsi di pezzi, spesso indossati una volta sola su un red carpet, senza occuparsi di niente. “I nostri incaricati"  spiega Henrique Fernandes, uno dei fondatori e direttore del servizio "vanno da loro, guardano il materiale,  lo fotografano e  fissano anche il prezzo, che ai vip va sempre bene. La percentuale che trattiene Vestiaire in questo caso è più alta”. 

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