Bisogna proprio vederlo scritto che lo spettacolo Far Finta di essere sani, al Menotti Teatro Filippo Perego da ieri fino al 31 dicembre, sia stato concepito da Giorgio Gaber e Sandro Luporini e rappresentato nel 1973, quasi cinquant’anni fa. Certo c’è l'adattamento e la regia di Emilio Russo e ci sono effetti di luce, migliori di qualsiasi scenografia, impensabili per allora. Però i contenuti e cioè le parole delle canzoni, come i dialoghi e i monologhi sono quanto mai attuali, tanto da domandarsi se Gaber non guardasse già molto avanti o se invece si adattano a questi tempi perché segnati dal Covid.
Sul palcoscenico, tutti vestiti uguali in pantaloni con bretelle e camicia bianca, l’eclettica e bravissima Andrea Mirò, attrice, autrice, cantante, violinista, direttore d’orchestra, il brillante Enrico Ballardini autore, musicista e cantautore e gli strepitosi quattro della band toscana Musica da Ripostiglio, che hanno curato l’arrangiamento delle musiche. Tutti perfettamente in accordo e ugualmente responsabili di uno spettacolo davvero coinvolgente. Dove si ride, certo, si partecipa battendo le mani o addirittura cantando, com’è successo sulle note di Libertà. Ma si riflette anche e si ha modo di pensare agli atteggiamenti schizofrenici dell’uomo contemporaneo, alle sue paure, alla sua finta aggressività, alle sue false sicurezze, in gran parte dettate da un contesto che gli è sempre meno congeniale. Far finta di essere sani, prodotto da Tieffe Teatro in collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber, rimasto in stand by per due anni a causa della pandemia, è perfetto per chiudere l’anno in bellezza e con l’augurio di un anno migliore. Il 31 dicembre è prevista una doppia replica alle 19 e alle 22,30 con brindisi.
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