mercoledì 4 novembre 2020

NON ESSERE JOHN MALKOVICH

Doveva aprire a marzo, per la prima volta in Italia, poi per la pandemia è stata rinviata. Si è potuta visitare due giorni a fine ottobre e poi ha richiuso. Si spera che possa riaprire presto, perché è una mostra fotografica interessante e soprattutto unica. S’intitola Sandro Miller. Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters.  E’al Magazzino delle Idee di Trieste, un polo culturale a due passi dalla Stazione Ferroviaria e da Piazza Unità, ricavato in uno dei depositi dismessi. Se la seconda parte del




titolo è chiara e spiega l’omaggio di un importante fotografo, Sandro Miller (Illinois 1958) ai grandi maestri della fotografia, la prima lo è meno. Il Malkovich in questione è John, l’attore e produttore americano, e il fatto che il suo nome compaia ben tre volte sintetizza cosa c’è da vedere. Malkovich, infatti, nelle varie foto prende di volta in volta le sembianze di un personaggio famoso ed è ritratto da Miller come questo lo è stato da un grande maestro. Ecco Malkovich con una parrucca bionda trasformato nella Marilyn di Andy Warhol. Eccolo diventato Meryl Streep con maschera di bellezza, come colto dall’obiettivo di Annie Leibovitz. O raddoppiato nelle due inquietanti gemelle di Diane Arbus. O sosia di Jack Nicholson–Joker immortalato da Herb Ritts, o gemello di Einstein nel celeberrimo scatto con lingua fuori di Arthur Sasse. A completamento tre ritratti di personaggi extra progetto, come Adolf Hitler, Papa Giovanni XXIII, e Salomé con la testa del Battista e la sezione inedita Malkolynch. Cioè un video con otto dei personaggi più noti della filmografia di David Lynch, ovviamente reinterpretati da Malkovich come John Merrick di Elephant Man o l’agente Dale Cooper di Il segreto di Twin Peaks. E sette foto-ritratto di Malkolynch, cioè l’attore nelle sembianze del regista. Dietro questa straordinaria mostra un’amicizia tra Miller e Malkovich che risale agli anni Novanta. “E’diventato la mia tela, la mia Musa. John si sedeva e ascoltava la mia idea poi diceva: Ok facciamolo. Nel corso di 17 anni non ha mai detto: non mi piace” racconta Miller. Questo progetto è uno degli esempi del loro perfetto lavoro all’unisono. Con la collaborazione, è ovvio, di costumisti, truccatori, scenografi. Per quanto molte immagini possano fare sorridere, Miller ci tiene a precisare che non ha voluto che fosse una parodia. E’ un omaggio serio “ai fotografi e alle fotografie che hanno cambiato il mio punto di vista sulla fotografia…mi hanno ispirato… facendomi diventare il fotografo che sono oggi”. Curata da Anne Morin, la mostra è accompagnata dal volume Malkovich, Malkovich, Malkovich. Homage to Photographic Masters pubblicato da Skira. Non può sostituire la visione dal vivo, ma è un'ottima alternativa. E'in vendita anche sul sito Skira. 

2 commenti:

  1. molto interessante. Anche Trieste è un polo interessante da esplorare con le foto, tra Est e West, sul Corridoio 5 del commercio (via della seta) e la rotta dei balcani in senso inverso.
    G

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  2. Trieste l'ho sempre vista di sfuggita. Ci devo ritornare e starci un po'.

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