domenica 13 aprile 2014

LA CASA E' A COLORI?

Ciotole in grès di  Flò
 Plaid Desigual

Non si può parlare di colori di tendenza. Da sempre. Basta pensare che quando  negli anni Ottanta furoreggiava il tutto bianco o il tutto nero, ai limiti dell’ossessivo,  Memphis proponeva mobili e oggetti coloratissimi. Come ricorda la mostra alla Fondazione Stelline con i pezzi di quegli anni di Ettore Sottsas, Peter Shire (v.foto),  Michele De Lucchi, Matteo Thun, Nathalie Du Pasquier, Hans Hollein, eccetera.  Da sempre toni forti convivono con tinte  sommesse. Da Meritalia, per esempio, le forme dei pezzi più  arditi spesso sono  controbilanciate da colori pacati e viceversa. Il tavolo Opera  di Mario Bellini  con  piano di vetro ha il sostegno simile allo scafo di una barca in legno a colori,  ma anche  naturale. La rivisitazione, molto connotata, della sedia in pelle Lierna di Achille e Pier Giacomo Castiglioni punta sulle tonalità scure. Lo specchio  a forma di occhiali di Lapo Elkann, si concede solo il rosso, se no è nero, blu, bordeaux.  In technicolor, perché emanazione della sua moda,  la Home collection di Desigual per la prima volta al Salone.Con piumini, plaid, tappeti. Nei toni  del rosa e  del beige   la riedizione della chaise longue di Charlotte Perriand , in omaggio all'architetto,  realizzata da Louis Vuitton e Cassina, in solo 1000 pezzi. Sono coloratissimi, come tutte le sue creazioni, gli immaginifici vasi di Gaetano Pesce . Sono in tinte indefinite e sfuggenti  quelli in grès o ceramica fatti a mano  di Flò. E’ un laboratorio di arte floreale di  Bologna  che si occupa di  allestimenti floreali, progettazione di terrazze e serre,  e ha creato una piccola, deliziosa collezione di contenitori, piatti e bicchieri. 
  
Da segnalare una mostra di colore, non nel senso di tinta. E’ alla Fondazione  Stelline fino all’8 giugno.  Da vedere i lavori di tre artisti milanesi di nascita o di adozione. Come Emilio Scanavino con “Nascenza”,  che racconta la sua evoluzione e la sua sperimentazione nella scultura e nella pittura. Più di costume e quindi di colore    “Matita & Metropoli”,  a cura di Chiara Gatti, che mette insieme le  cronache a disegni di Walter Molino, illustratore   della Domenica del Corriere, e le tempere e i pastelli di Giuseppe Coco.  Molto ironici, acuti, sempre garbati, estremizzano personaggi-stereotipi della Milano  degli inizi  anni ’60 e della prima linea della metropolitana.

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