martedì 26 agosto 2025

IL MISTERO DELLA CASA SULL' AUTOSTRADA

Fino a qualche anno fa era impossibile non notarla, superata l’uscita Serravalle sull’autostrada Milano-Genova.  Ora la casa s’intravvede appena, circondata o meglio soffocata in una spessa cortina di alberi. Colpiva e colpisce ancora, per quello che si riesce a vedere, per la forma da piccolo castello con torretta, come se ne vedono molti nel New England, e qualcuno, copiato, nell’entroterra ligure per la villeggiatura della Genova-bene di un secolo fa. 




Questa costruzione, in particolare, per i suoi colori cupi, le persiane rotte, l’aria abbandonata, i muri sgretolati, ricorda la casa di Norman Bates-Anthony Perkins di Psycho (ora uno dei “pezzi” più interessanti e visitati degli Universal Studios di Hollywood). Ogni tanto su uno dei balconi si notava un cartello Vendesi, che scompariva dopo qualche mese per riapparire di nuovo, senza che niente cambiasse. Sulle ringhiere si vedevano stesi ad asciugare dei calzini di lana spessa, con l’aria di essere lì da giorni, dimenticati. Sempre grigi, neri, sfilacciati e lisi.  "A chi appartengono? La casa è stata venduta? Ma allora ci vive qualcuno? Saranno occupanti abusivi?" Era normale porsi quelle domande. Forse la casa era stata venduta, ma il cartello continuava a esserci e non si vedevano tracce d’inizio lavori. Ma ripensandoci, chi avrebbe potuto comprare una villa, praticamente sulla curva di un’autostrada molto trafficata, da ristrutturare da cima a fondo con un costo non certo indifferente, date le dimensioni e lo stato dell’edificio. Da più di un anno, il cartello Vendesi è scomparso, non si vedono più calzini stesi, e la casa è sempre più in rovina. Circola voce che se ne voglia fare un museo delle autostrade. Anche per ricordare che quella è la prima autostrada italiana, chiamata Camionale. Con video, foto, filmati e sicuramente la possibilità di gustare "il vero rumore". Ma forse è solo una fake news.


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