domenica 21 aprile 2024

ACCORDI E DISACCORDI

Impossibile fare un riassunto o tirare le somme di questo FuoriSalone. Se non ricadendo nella "grande affluenza", nelle "code interminabili" (le più lunghe quelle per vedere Armani/Casa, quasi l'intera Via Borgonuovo), nella "altissima presenza di stranieri", eccetera. Anche qualche flash sulle sorprese non sarebbe attendibile o comunque non comunicherebbe i reali contenuti della manifestazione. Si può parlare di varietà nel senso che il design entra dappertutto, in dialogo o in contrasto con i lussuosi palazzi o le fabbriche dismesse dove è esposto.  O di contaminazione tra arte e moda, che non si limita a mettere tra gli abiti di una boutique, mobili o oggetti design. Ma presenta arredamento con le stesse caratteristiche dell’abbigliamento. 




Così da Martino Midali le righe dei suoi capi si riflettono nelle righe di sedili, tavoli, tavolini, consolle di Nap Atelier. Da Cilento 1780, tempio del vestire maschile classico, compaiono a contrasto le Teste di Moro disegnate da Cori Amenta, quasi una rivisitazione pop delle ceramiche di Caltagirone (foto al centro). Invece nei saloni di Palazzo Orsini, da anni sede della Giorgio Armani, i dettagli dei mobili Armani/Casa, spesso etnici e vicini alle collezioni moda, raccontano un viaggio in sintonia con la cornice (foto al centro). Sono molte le cose da scoprire. Nel cortile di un interessante palazzo nella sconosciuta Via Altaguardia, a Porta Romana, Bav Tailor indiana nata a Londra, per Sakti Sphere, costruisce un santuario olistico dove tutto, dal profumo al vaso, all’abito è all’insegna del relax-meditazione e del lusso sostenibile. Da Harmont & Blaine ci sono i site specific dell’artista italo-peruviano Lorenzo Vitturi: forme organiche realizzate con tessuti e materiali di riciclo del brand (foto in alto). Anche i sanitari possono avere un fascino oltre che un’utilità. Lo dimostra THG, azienda francese nel suo negozio di Via Fiori Chiari, con i rubinetti caratterizzati dal disegno di rondini, riprese dal “mobile” di Lalique (foto in basso). Nella boutique di Anteprima l’artista giapponese Kei Takemura è protagonista di una performance con le carte. Woolrich presenta il libro Orama e su grandi tavoli ne racconta il contenuto con capi e accessori. Infine AGL dedica un sandalo al Salone del Mobile, espressione di artigianalità made in Italy e dello stile del brand: tacco a cubo laccato nero e un dettaglio in plexi trasparente sulla tomaia.   



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