giovedì 17 dicembre 2015

DA GEORGES A GIORGIO


Hanno una concezione della vita opposta, quasi in antitesi. Metterli insieme è stata una sfida che solo il teatro poteva concedersi. Eppure ci sono molte coincidenze e punti in comune  nelle loro storie, oltre al nome. Ed è questo che ha saputo cogliere Degni di nota. Tra Gaber e Brassens, al Teatro Menotti di Milano, fino al 23 dicembre e dal 28 dicembre al 1° gennaio. Sul palcoscenico Andrea Mirò e Alberto Patrucco (nelle foto) che ha scritto lo spettacolo insieme a Antonio Voceri, interpretano canzoni di Georges Brassens e Giorgio Gaber. Con intermezzi recitati. Ne escono fuori tre temi, filtrati da poetiche diverse. Il primo è la vita, inteso come la società, l’impegno politico, sdrammatizzati dal Gaber di Le elezioni o di 
Il conformista ; l’altro è l’amore raccontato con dissacrante ironia in Se soltanto fosse bella da Brassens; il terzo è la morte evocata con cinica comicità da Brassens in Il Testamento e La ballata dei cimiteri.  E completata con divertenti epitaffi-flash per viventi doc di Patrucco. Poesia e satira si intrecciano e si mischiano con armonia e senza effetti facili. Lo spettacolo non vuole essere un omaggio ai due autori. ”E’ un tentativo  di creare un testo utilizzando il lavoro dei due” ha detto Emilio Russo, regista e direttore di Tieffe Teatro, responsabile della produzione.  Alla base di tutto la grande passione di Patrucco  per Brassens di cui ha adattato opere mai tradotte in italiano e nel 2014 ha raccolto in un cd tredici nuove traduzioni di canzoni cantate con Andrea Mirò. Novanta minuti appassionanti in cui si ride, si pensa e  ci si commuove anche un po’. Con la recitazione trascinante di Patrucco, la voce straordinaria di Mirò, accompagnati da Daniele Caldarini (che ha curato con Mirò gli arrangiamenti in chiave pop) alla tastiera, Francesco Gaffuri al contrabasso, Beppe Gagliardi alle percussioni. Ben studiate e coinvolgenti le luci. 

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