venerdì 27 novembre 2015

INGRID E LE VIOLA COLLINE D'ASOLO


E’ la persona più adatta a scrivere un libro su un personaggio,   specie se si tratta di una star come Ingrid Bergman, di cui  continuano le celebrazioni per il centenario della nascita. Luciana Boccardi , giornalista e scrittrice veneziana, non ha mai amato 

la corsa al vip.  Non è sensibile alle celebrità, le piacciono le persone. Ed è stata un’occasione quella che l’ha messa in contatto con l’attrice svedese, e lo scrive in Con Ingrid tra colline viola (Ed. Supernova). Un titolo che può sembrare a effetto solo a chi non conosce Boccardi. In realtà annuncia un approccio giornalistico al contenuto, che è un racconto di cronaca, come spiega l’autrice.  Le colline viola sono quelle intorno ad Asolo, definizione che pare risalga a una frase di Henry James in una lettera all’amata Mrs. Gardner :“Sono stato trattenuto ad Asolo da quel panorama viola”. E anche Boccardi è stata trattenuta nella cittadina del trevigiano nel 1977 per intrattenere Ingrid Bergman, arrivata per un disguido un giorno prima di quello stabilito per l’assegnazione del Premio Duse.  Un incontro  che ha saputo tenere segreto e che le ha permesso di conoscere la donna Ingrid. Da quel pomeriggio inizia una biografia molto particolare dell’attrice. Dall’infanzia in Svezia agli inizi della carriera, al matrimonio, fino agli anni  di Hollywood.  Prosegue con la storia d’amore con Rossellini di cui simpaticamente la scrittrice coglie gli aspetti geniali ma anche le debolezze un po’ goffe da maschio italiano. Finisce con il ritorno di Ingrid al cinema internazionale e con la sua morte prematura nel 1982. C’è poi un capitolo con le testimonianze dei personaggi del cinema, della cultura e dell’arte raccolte dal 1983 al 2015. A cui seguono in un altro capitolo quelle dei couturier che l’anno vestita, ma anche degli attuali stilisti che riconoscono quella sua eleganza naturale così lontana dal mondo del fashion. Nell’ultima parte alcune firme del giornalismo di moda cercano di dare un colore a Ingrid. Primo esce il bianco, forse per il legame con il nord. Il viola-Asolo resta nella copertina e nella borsa  V° 73 (V sta per Venezia e 73 l’anno di nascita della stilista trevigiana Elisabetta Armellin). Dedicata a Ingrid, è realizzata con il velluto dell’Archivio Rubelli, usato per la stola dei procuratori della Repubblica di Venezia. Dopo la presentazione a Milano il libro sarà fra gli ospiti d’onore di un tributo all’attrice a Palazzo Ducale di Venezia, il 3 dicembre. 

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