Una poltrona imponente nel mezzo di un giardino e a
far da quinta un quartetto d’archi. Donne che leggono in un grande prato, i
testi illuminati da una piccola lampada con solo una candela ai loro piedi.
Sono alcune immagini della seconda edizione. La terza, visto il successo, avrà più
interventi, più artisti, più favole… Sì, favole perché si sta parlando del
Festival della Fiaba di Modena, la cui terza volta sarà in giugno. Non ci
vogliono studi di psicologia per rendersi conto che le favole sono molto di più
di racconti per bambini. Secondo Nicoletta Giberti, ideatrice e direttore
artistico della manifestazione, mettono in scena l’identificazione del sé. “Il
cavaliere che sconfigge il drago
non salva la principessa, ma salva se stesso”
spiega. “Bisogna far luce sui tanti luoghi oscuri che la fiaba racchiude”
ribadisce Michele Collina, docente di lettere e uno dei relatori. Per questo
ogni giornata si aprirà con una conferenza in cui dal linguaggio semplice e
lineare delle fiabe si trarrà ogni volta qualche elemento complesso e si
indagherà su questo. E tutto in forma
interattiva, senza uno stacco dal pubblico. Tema specifico di questa edizione
la relazione della fiaba con il tempo. Come cioè la favola si componga di
passato, presente e futuro, attraversi indifferentemente il mondo dei vivi e
dei morti, e sia un altrove di cui C’era una volta è la porta d’entrata. Perfettamente
coerente è la sede scelta, Villa Sorra, una delle più scenografiche ville del
modenese utilizzata da Pasolini per Salò
o le 120 giornate di Sodoma. La serra,
allestita con un palco e un’area espositiva, sarà un ideale secret garden per mostre, video
proiezioni, spettacoli, installazioni, concerti, gli incontri d’apertura e
naturalmente le fiabe. Anche queste,
come tutto quello che verrà presentato qui, saranno inedite e prodotte ad hoc.
A chiusura verrà inaugurato, in un ex
capannone industriale vicino al centro
storico, il Filatoio, laboratorio permanente del Festival. Progettato da un
architetto e realizzato interamente a mano da un artigiano e macchinista
teatrale ospiterà una cucina, una caffetteria, un salotto con libreria,
dove leggere non solo fiabe, e un palco per concerti e performance.
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