giovedì 1 settembre 2022

ORATORIO CON VISTA

Salendo per Via alla Chiesa lo si intravvede, tra case simili. Solo arrivando molto vicino si percepisce una forma tondeggiante sul dietro e un minuscolo campanile. Siamo a Pieve Ligure e l’edificio in questione è l’Oratorio di Sant’Antonio Abate. Gli storici liguri lo fanno risalire al 1260, dice Wikipedia, ma la fine della costruzione è più probabile che risalga agli inizi del 1400. L’interno è quello di una chiesa con una sola navata, tipica dell’Oratorio. Altare, affreschi anche di pregio, madonne, tutto  nella norma.





Se però si guarda in alto, sopra l’altare, ecco tre vascelli che pendono dal soffitto con volta a botte. Ma quello che più salta agli occhi sono degli enormi sacchi colorati alle pareti. Difficile indovinare cosa ci possa essere dentro, a meno che si abbia partecipato o si abbia visto da vicino la processione per la Madonna della Guardia, che si svolge ogni anno la domenica tra la fine di agosto e i primi di settembre. Dentro ci sono degli enormi crocifissi di legno del peso che varia dagli 80 ai 160 chili. Li portano i portaöei di Cristo, appoggiandoli a grossi cinturoni e passandoseli l’uno con l’altro. Alle volte accanto all’altare si può trovare un clavicembalo, come è capitato qualche sere fa, quando si sono esibite in musica barocca due bravissime musiciste. Elisabetta Villa, appunto, al clavicembalo e Daniela Piras con il flauto traverso. Con pezzi di Bach, Mozart, Carl Philipp Emanuel Bach (uno dei venti figli di Johann Sebastian), Pietro Domenico Paradisi e Alessandro Marcello. Un’atmosfera perfetta, un pubblico attento, affascinato, bambini compresi (poi si è scoperti nipoti della clavicembalista). Neanche troppo disturbata da qualche inopportuno applauso tra un movimento e l’altro. 

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