Dalla frivolezza della paillette all’attenzione all’ambiente. Dai colori soft e pastello al nero più nero. Dal recupero dei pezzi classici al futuribile. Delle lavorazioni più tradizionali alle invenzioni tecnologiche. Dal fluido all’aderente. Tutto coesiste in questa moda sempre più aperta a tutte/tutti. Le presentazioni diventano installazioni, lanciano messaggi. Si passa da passerelle scenografiche ad atmosfere cosy. Dalla piscina o la piazza alla casa con libri e ricordi.
Così il sofisticato appartamento di un vecchio palazzo nel cuore di Milano per i blazer, con derivazioni, di Blazé Milano. O quello zeppo di citazioni per accogliere la maglieria jacquard, i gilé, i kimono di Pierre-Louis Mascia, con il dialogo tra passato, presente, futuro. In uno storico giardino del Quadrilatero, con elementi di architettura neoclassica, spicca la collezione di Fabiana Filippi, all’insegna del donante e della femminilità. Risultato di una ricerca nei volumi e nei materiali. Brunello Cucinelli sceglie il cortile del suo showroom, accogliente e animato. Tra le novità assolute gli accessori in rafia, dalla borsa allo zaino, la gonna risultato di un assemblaggio di riquadri all’uncinetto con un lavoro di 34 ore e la new entry del nero. Serapian presenta a Villa Mozart, capolavoro di art déco e primo esempio di giardino verticale. Cornice perfetta per una collezione-omaggio alla designer-architetto Gabriella Crespi. Con borse di varie dimensioni che riprendono il disegno del rising sun dei suoi pezzi d’arredamento. Dai modelli iconici come la Secret in diversi pellami ai cestini in rafia e nappa. S’inseriscono perfettamente nell’appartamento di Via Spiga, location d’effetto, i bikini, i pareo, le tute, i costumi interi di Cristina Ferrari, ispirati a una principessa delle favole con la forza di una regina. Nuovi i colori delle pietre preziose: verde smeraldo, rosso rubino, viola ametista. Con l’aggiunta di strass. Non solo per la spiaggia (al centro). Gilberto Calzolari in un allestimento onirico nell’ADI Design Museum, Hub di Camera della moda, racconta in dieci capi il suo percorso quinquennale di moda sostenibile. Dalla gonna in rete da imballaggio per arance, accostata a una camicia in satin di poliestere con fiori di plastica recuperati dal mare (in alto), al trench fatto con un airbag e stretto da una cintura di sicurezza. Dal cappotto di sughero impreziosito da Swarovski alla gonna recuperata da uno zaino porta-paracadute, all’abito ricavato da un ombrello, fino al capo di questa stagione realizzato con una tenda da doccia macchiata di nero a simboleggiare i disastri del petrolio. Nell’ottica della sostenibilità hanno sfilato i brand Act N1 e Cormio con le scarpe in materiali ecosostenibili forniti dal Consorzio Cuoio di Toscana, che con il Cuoio di Toscana Prize supporta i giovani creativi e i progetti di ecosostenibilità (in basso).
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