Chi ama camminare almeno una volta nella vita, se
non l’ha ancora provato, sarà stato attratto dal Cammino di Santiago. Se poi
per caso gli è capitato di leggere Come
sopravvivere al Cammino di Santiago di Fabrizio Ardito, la voglia di osare quell’esperienza sarà stata ancora più forte. Potenza di una
guida semiseria, dove il semi sta per
l’approccio ironico di un manuale invece serio e di contenuto. In Italia è sempre più frequentata
la Via di Francesco. Nel 2017 ci sono state 15mila presenze registrate, cioè di
quelle persone munite di uno speciale passaporto da timbrare a ogni tappa. E’
un ipotizzato percorso del Santo per raggiungere Assisi, partendo dal nord cioè
dal Santuario della Verna, in Toscana o dal
sud, da Roma attraversando parte del Lazio. Circa 500 chilometri percorribili in 20 giorni. Non
certo una seconda scelta rispetto al Cammino spagnolo, anche perché tocca
alcuni dei luoghi più entusiasmanti del Paese. Quali sono ce lo racconta con la
scrittura e le foto lo stesso Fabrizio Ardito in La via di Francesco, edito dal Touring Club Italiano. Il Cammino
passa per luoghi noti e super visitati e per molti altri sconosciuti ai più. Da
paesaggi naturali, dove è difficile incontrare anima viva, a borghi con vecchie
botteghe artigiane, a piazze con chiese straordinarie e palazzi con tesori d'arte. Dalle cascate delle Marmore alla basilica di Assisi, da Sansepolcro
e le meraviglie di Piero della Francesca alle foreste Casentinesi. Dal
santuario sovraffollato di pellegrini all’eremo difficile da raggiungere,
abitato da una sola persona, che ha un citofono con la scritta eremita, come fa
osservare con humour Ardito. Incontrare così tante bellezze non è casuale,
perché la Via è stata creata per far
conoscere la varietà del paesaggio e luoghi di grande soddisfazione. Il libro è
assolutamente aggiornato. Compare, per esempio, la foto della piazza di Norcia,
come era nel 2016,prima del terremoto, affiancata da un’altra immagine della
stessa, al momento della stesura del libro nel 2017, nel pieno dei lavori di
ricostruzione. Questo cammino comunque non costituisce solo una risorsa economica
perché attira il turismo e fa nascere nuove imprese, ma ha una validità sociale
perché tiene insieme le comunità e
favorisce la manutenzione dei borghi. E’ praticabile in tutte
le stagioni, eccetto forse nei due mesi più freddi. I possibili fruitori sono
molti, dai pellegrini a chi persegue una
spiritualità laica, a chi ama il contatto con la natura. E anche le
sistemazioni per dormire e mangiare sono a 360 gradi. Dall’hotel 5 stelle
all’ospitalità da sacco a pelo. Dal ristorante pluristellato all’osteria. Nel
libro non ci sono informazioni di questo genere, perché reperibili in diversi
siti (umbriatourism.it, viadifrancesco.it, sanfrancesco.org, francescosways.com).
Mentre ci sono in dettaglio le 22 tappe consigliate con numero di chilometri e ore di cammino, da
3 a 9. Oltre a indicazioni sui
cammini-varianti come quello di
S.Benedetto o la Via Lauretana, da Assisi a Camerino.
Ottima segnalazione!
RispondiElimina