giovedì 26 ottobre 2017

SULLA STRADA



Chi ama camminare almeno una volta nella vita, se non l’ha ancora provato, sarà stato attratto dal Cammino di Santiago. Se poi per caso gli è capitato di leggere Come sopravvivere al Cammino di Santiago di Fabrizio Ardito,  la voglia di osare quell’esperienza  sarà stata ancora più forte. Potenza di una guida semiseria, dove il semi sta per l’approccio ironico di un manuale invece serio e di contenuto. In Italia è sempre più frequentata la Via di Francesco. Nel 2017 ci sono state 15mila presenze registrate, cioè di quelle persone munite di uno speciale passaporto da timbrare a ogni tappa. E’ un ipotizzato percorso del Santo per raggiungere Assisi, partendo dal nord cioè dal Santuario della Verna, in Toscana  o dal sud, da Roma attraversando parte del Lazio. Circa 500 chilometri  percorribili in 20 giorni. Non certo una seconda scelta rispetto al Cammino spagnolo, anche perché tocca alcuni dei luoghi più entusiasmanti del Paese. Quali sono ce lo racconta con la scrittura e le foto lo stesso Fabrizio Ardito in La via di Francesco, edito dal Touring Club Italiano. Il Cammino passa per luoghi noti e super visitati e per molti altri sconosciuti ai più. Da paesaggi naturali, dove è difficile incontrare anima viva, a borghi con vecchie botteghe artigiane, a piazze con chiese straordinarie e palazzi con tesori d'arte. Dalle cascate delle Marmore alla basilica di Assisi, da Sansepolcro e le meraviglie di Piero della Francesca alle foreste Casentinesi. Dal santuario sovraffollato di pellegrini all’eremo difficile da raggiungere, abitato da una sola persona, che ha un citofono con la scritta eremita, come fa osservare con humour Ardito. Incontrare così tante bellezze non è casuale, perché la Via è stata  creata per far conoscere la varietà del paesaggio e luoghi di grande soddisfazione. Il libro è assolutamente aggiornato. Compare, per esempio, la foto della piazza di Norcia, come era nel 2016,prima del terremoto, affiancata da un’altra immagine della stessa, al momento della stesura del libro nel 2017, nel pieno dei lavori di ricostruzione. Questo cammino comunque non costituisce solo una risorsa economica perché attira il turismo e fa nascere nuove imprese, ma ha una validità sociale perché tiene insieme  le comunità e favorisce la manutenzione dei borghi. E’  praticabile in tutte le stagioni, eccetto forse nei due mesi più freddi. I possibili fruitori sono molti, dai pellegrini  a chi persegue una spiritualità laica, a chi ama il contatto con la natura. E anche le sistemazioni per dormire e mangiare sono a 360 gradi. Dall’hotel 5 stelle all’ospitalità da sacco a pelo. Dal ristorante pluristellato all’osteria. Nel libro non ci sono informazioni di questo genere, perché reperibili in diversi siti (umbriatourism.it, viadifrancesco.it, sanfrancesco.org, francescosways.com). Mentre ci sono in dettaglio le 22 tappe consigliate  con numero di chilometri e ore di cammino, da 3 a 9. Oltre  a indicazioni sui cammini-varianti  come quello di S.Benedetto o la Via Lauretana, da Assisi a Camerino. 

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