Volpi comiche si esercitano nel travestimento, La principessa Takiyasha risveglia uno scheletro mostruoso al palazzo di
Soma (foto in basso), Fa paura ma è veramente una buona persona (foto al centro), Tagliarsi le unghie (foto a sinistra), Proverbi illustrati con i gatti, Davanti al negozio di dolci, A caccia di
lucciole d’estate, 24 esempi di pietà filiale per i bambini. Sono solo
alcuni dei bizzarri titoli delle 165 silografie alla mostra Kuniyoshi. Il visionario del mondo
fluttuante, dal 4 ottobre al 28 gennaio al Museo della Permanente di Milano. Maestro indiscusso dell’ukiyoe,la stampa giapponese su carta,
l’artista di inizio Ottocento è per la prima volta esposto in Italia. E’ stato definito l’Arcimboldo
del Giappone, ma il parallelo è più teorico che reale. Come il cinquecentesco
pittore milanese crea strane figure che vivono in mondi surreali. Così “Tanti uomini insieme fanno un uomo”,
dove la testa del soggetto ritratto è un ammasso di corpi nudi. Ma il risultato
finale non ha niente a che vedere con il barocco Arcimboldo. C’è un’ attenzione quasi morbosa al dettaglio e quello che fa
più effetto c’è un realismo descrittivo che incredibilmente si affianca e si
mescola con il surrealismo. “L’artista guarda all’Occidente e lo trasforma in
scene della tradizione giapponese” ha detto Rossella Menegazzo curatrice della
mostra. “E’ di un’assoluta modernità. Nelle sue opere troviamo le radici della grafica
giapponese contemporanea, il mondo dei manga, del pop, dell’animazione, del
tatuaggio”. Dai tatuatori, infatti, è considerato un grande maestro. Cinque i
temi in cui è diviso il percorso espositivo. C’è Beltà che vede protagoniste le donne ritratte in scene
quotidiane e in situazioni oniriche. In Paesaggi si scatena la fantasia dell’artista ma anche la sua
straordinaria capacità di riprodurre la realtà. In Eroi e guerrieri racconta storie e leggende di guerre e
giustizieri, appunto eroi, che difendono il Paese. In Animali e parodie, prende spunto anche dal teatro kabuki e sferra attacchi alla corruzione governativa e alle
ingiustizie. E poi c’è Gatti, la sua
passione. Pare ne possedesse una decina e avesse in casa un piccolo altare buddista
dedicato a loro. I gatti sono visti come
animali da compagnia ma anche come mostri o messi in parodia con travestimenti umani. Caratteristica
interessante della mostra, prodotta da
MondoMostreSkira, che ha anche editato il catalogo, le 165 silografie policrome
su carta fatta a mano, provengono tutte dalla stessa collezione e non sono
incorniciate con il classico bordo bianco delle opere di grafica.
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