“Non
sono solo foto, sono biografie che dicono dei personaggi quello che ai giornali
non hanno raccontato”. Questo è il
commento sui ritratti di Maria Mulas di Maria Canella, che con Andrea Tomasetig
ha curato la mostra della fotografa, da domani fino al 6 settembre a Palazzo Morando, a
Milano. Attraverso i duecento ritratti,
scelti con grande attenzione in un archivio di oltre ventimila foto, si legge
la vita della città dagli
anni Settanta a oggi. Come anticipa il titolo Obiettivo Milano ne raccontano le
caratteristiche, lo spirito di internazionalità e accoglienza e soprattutto il
forte interesse per l’arte . Tutti
i grandi artisti sono passati da qui e
Maria Mulas , La coda rossa con macchina
fotografica come era ed è ancora chiamata, per i suoi capelli, li ha
immortalati tutti, cogliendo da ognuno qualcosa di particolare, anche mai
svelato. Sono ritratti in cui si sente
l’empatia, il buon rapporto fra chi sta davanti e chi sta dietro l'obiettivo. Non
ci sono sovrastrutture, atteggiamenti, forzature, la persona ritratta è a suo
agio, è se stessa. Le opere sono divise
a seconda dei soggetti in otto sale. Il gruppo più numeroso è quello degli amici artisti e critici. Ritratti a
Milano,o altrove, arrivano da tutto il mondo. Alcuni sono fotografati insieme, come Paolo
Portoghesi, Achille Bonito Oliva e Rauschenbergh. Altri come Marina Abramovic e
Ulay sono ripresi in una delle loro famose performance. C’è Christo, giovane e
magrissimo, in un terrazzo tra i grattacieli di New York nel 1979 (in alto) e Andy Warhol fotografato con dei frati nel 1987, poco
prima di morire. Nella sala del mondo
della moda, le foto di Krizia, Armani, Tai e Rita Missoni, una giovanissima Angela Missoni con i suoi
cani e altri, si alternano a particolari di sfilate. Per la città del design dei grandi milanesi non manca nessuno con l’aggiunta di Mario Botta agli inizi e
Tomas Maldonado nel 1980. Per le arti
dello spettacolo la scelta va da Giorgio Strehler nel 1969 a Liz Taylor,
Valentina Cortese e Rosanna Falk insieme nel 1971, a una ripresa di La classe
morta di Tadeusz Kantor. Completa la lista di scrittori, giornalisti ed editori. Tra i milanesi doc e
acquisiti ci sono Gunter Grass con Inge
Feltrinelli, Allen Ginsberg che fa le boccacce con Ferlinghetti e il poeta russo Voznesenskij(foto al centro), e
poi Borges, Ionesco. Nella sala I borghesi sono gli altri ci sono scatti
estemporanei di sconosciuti, donne soprattutto, in cui Maria ha colto un
atteggiamento, un sorriso, un’occhiata e
per ognuno c’è un titolo sul filo dell’ironia. A iniziare il percorso, la sala dei ritratti e degli autoritratti (in basso) della fotografa da cui
emerge più che mai la sua verve sdrammatizzante. Da vedere con attenzione nei
tavoli-bacheche i cataloghi di mostre e
i libri con dediche, le lettere , i biglietti di artisti e personaggi vari che
testimoniano ancora una volta l’incredibile rapporto fra fotografo e soggetto.
La mostra, con ingresso libero, si
inserisce nella Milano Photo Week dal 5 all’11 giugno, in vari luoghi della
città.
Nessun commento:
Posta un commento