Ci sono argomenti di cui tutti sono in grado di
parlare o potrebbero esserlo. Uno di questi è la televisione, per cui è difficile per chi la sceglie come oggetto di
una mostra dire o far vedere quello che hanno in mente tanti, senza annoiare
con il didascalico o irritare con l’alternativo a tutti i costi. Con TV 70: Francesco Vezzoli guarda la Rai, l’artista
ci prova. Conscio che la sua non è una visone critica, ma un’interpretazione
artistica. Ed è questo che si aspettava la Fondazione Prada quando gli ha
affidato il progetto, che s’inserisce nella ricerca sulle trasformazioni della
comunicazione e dell’immagine. E’una rivisitazione
storica e creativa delle vicende Rai anni Settanta. In un’elaborazione
fantastico-surreale, com’è nelle corde di Vezzoli. La visita inizia con opere
di artisti contemporanei legati in qualche modo alla TV, o perché intervistati
nel loro lavoro o perché protagonisti di un programma. Nella sala seguente,
maxischermi trasmettono immagini di classici del teatro e della letteratura in
adattamenti Rai. Al centro un ammasso di leggii, ognuno con la foto di
attori/trici nei ruoli più caratterizzanti(foto in alto). La sezione al primo piano del
Podium è forse quella più emozionante, con il minimalistico corridoio nero.
Sulle pareti televisori con le notizie e i servizi più drammatici della cronaca
italiana di quegli anni. Da Piazza Fontana alla strage dell’Italicus, dall’assassinio
di Pasolini all’attentato a Indro Montanelli. Sotto, nella grande sala al piano
terra del Podium, si è accecati da un rosso intenso, sulle pareti e sul
pavimento. Qua e là disseminate opere in sicofoil
di Carla Accardi, con cui l’artista metteva in discussione la pratica artistica
come prerogativa maschile. Il tutto completato da grandi schermi con programmi
sulle donne o riprese di manifestazioni femministe (foto in basso). Nella palazzina sud c’è la
parte più ludica e surreale dove le donne sono ancora protagoniste. Con le foto di celebrità come Elisabetta Catalano, con reportage come Paola
Mattioli, con installazioni in tema come Carol Rama e con programmi ed
esibizioni televisive. Alcune con un
accento sul trash mai prevedibile, e mai con critica. Il percorso espositivo si
conclude nel cinema. Con un montaggio di 15 minuti, realizzato da Vezzoli con
vari estratti televisivi. La mostra, aperta il 9 maggio, chiude il 24
settembre.
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