Balka di Grégoire de Lafforest |
Flow di Nao Tamura |
Il salone del mobile comincia domani, ma il
Fuorisalone ha già preso la rincorsa. Dappertutto fervono i preparativi e c’è già
molto in giro. Come sempre, si cercherà di vedere tutto
o quasi ma si perderà proprio quello che, a detta di tutti, era “la cosa, l’evento, la serata più interessante”. Dato che succede a tutti vuol dire che
niente è particolarmente interessante o tutto lo è
quanto basta. Da oggi è aperta fino al
27 aprile la mostra 100% Original Design al
Palazzo Reale, curata dalla rivista Elle Décor.
Si tiene nella fuga di saloni del
piano nobile: si inizia con gli oggetti più piccoli della prima stanza e si
prosegue con pezzi sempre più grandi. Emblematico
l’uso di specchi “il moltiplicatore di non originali” per eccellenza. Dietro la
mostra un messaggio preciso che da tempo
Elle Décor con vari partners, ora il Comune di Milano, porta avanti. Porre fine alla contraffazione non è solo un
discorso di legalità ma di cultura. L’oggetto copiato toglie la vera essenza all’opera d’arte,
oltre a creare un grave danno
all’economia. Pienissima di esposizioni ed eventi, come al solito, la zona di
Via Tortona, ormai diventata quella deputata del mobile. Massiccia presenza di
stranieri al Temporary Museum for New
Design del Superstudio. Dal grande
padiglione della Francia con una serie di pezzi di arredo o complementi di
arredo curiosi, indispensabili, inutili,
con firme più o meno note e già comunque in produzione e altrettanti, spesso anche più interessanti, in attesa di
trovare un produttore–distributore (v.foto). L’Ungheria è presente con The Water Life Project, una casa essenziale e
bianca con un sistema di raccolta e di filtro per rendere potabile l’acqua
piovana. Date le giornate di sole la
pioggia arriva da una finta nuvoletta. Varie le aziende di materiali per
l’edilizia che puntano su allestimenti fra l’onirico e lo spaziale. In un
corridoio lungo 50 metri del padiglione più grande ecco il Designers’ dream con
sculture di grandi nomi del design. Di fronte anche l’auto Ermini, famosa casa
automobilistica italiana,rivisitata da
Giulio Cappellini. Da non perdere sul tetto
l’orto realizzato con la collaborazione di Michelangelo Pistoletto che produrrà
frutta e verdura da consumare in loco. Nel settecentesco palazzo dell’Istituto dei Ciechi
di Via Vivaio Wonderglass, per la seconda volta, propone le sue lampade-installazione
firmate da Claesson Koivisto Rune, Zaha Hadid, John Pawson, Nendo, Nao Tamura(v.foto), Jaime Hayon. Accanto Established & Sons espone straordinari pezzi dall’Aqua Table di Zaha
Hadid alla Floating Table di Ingo Maurer, che sembra davvero sospesa nel vuoto.
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