lunedì 15 aprile 2013

ATMOSFERE VARIABILI


Chiude oggi il Salone del mobile e così pure molti spazi del Fuorisalone. Già ieri, domenica, si incominciava a percepire un’aria di smantellamento. Qualcosa resta   “aperto” come  la mostra   di Interni fino al 21 aprile,  nel cortile  dell’ Università Statale. Il tema questa volta è Hybrid, incontro- contrasto di culture. Forse  per il soggetto  scelto o forse  perché non è più una novità , l’evento è meno intrigante degli altri anni. Sempre svariate le proposte. Dalla Wolfhaus padiglioncino in legno ecosostenibile di Luca Scacchetti  alle sneakers di Jean Nouvel per Ruco Line, dall’arco-portale fatto di rossetti Deborah all’installazione con blocchi di pietra leccese di Steven Holl.  Grandi nomi come sempre, e atmosfera piacevole   soprattutto in un giorno di sole  , con cani e bambini. E’ curioso come  in città l’ atmosfera cambia   a seconda dei luoghi.   In ogni zona che nasce se ne forma  una, che  negli anni si conserva, anzi si accentua. La ricerca, l’architettura e il design con la maiuscola sono in   Triennale. Non per iniziati, ma autorevole. Commerciale alta,
 Wonder Wallpaper di Jannelli & Volpi
l’atmosfera in Via Durini con i grandi nomi  Cassina, Gervasoni, B & B, ecc. Molto legato alla moda  il quadrilatero.  Novità nel quartiere Brera. Accanto ai grossi come Boffi, Missoni, Moroso,  compaiono piccole nuove proposte. Egò monomarca d’abbigliamento in Via Solferino diventa un pop up show e ospita mobili per bambini, una cuccia per cane, cassettiere di Design Mood. Su progetto di giovani designer, sono realizzati tutti con la tecnica dell’incastro, tipica del marchio. In Via Ponte Vetero, Serafini, azienda di scarpe, ha aperto il suo primo negozio. E  in vetrina espone mobili a forma di maiale, oca ecc. Sono  i Sending Animals di Marcantonio Raimondi Malerba, prodotti e distribuiti da Seletti, e chiamati così perché costruiti con le stesse tecniche delle casse di imballaggio. La Via Tortona rimane  uno dei poli d’attrazione più forti, con molto da vedere.   Dal Temporary Museum for New Design, progettato da Gisella Borioli con la direzione artistica di Giulio Cappellini. Che racconta l’evoluzione del design in tutte le sue forme, attraverso tutti i paesi con esempi di grandi maestri e creazioni di giovani emergenti. Alla prima edizione di Out of Mido. Alla Galleria dell’Hotel Nhow gli occhiali sono   oggetto d’arte oltre che di design.  Qui, soprattutto la sera, l’atmosfera da saga paesana, un tempo attraente perché spiazzante,  è diventata troppo forte. Più che di design si respira  odore di frittelle e salsicce.  Studenti e giovani addetti ai lavori preferiscono il quartiere intorno a Via Ventura, a Lambrate. Anche qui ci sono i banchetti  con abiti simil vintage o gioielli folk, visti e rivisti.  Affiancati però da piccole realtà attente all’ecologia, all’uso di nuovi materiali, interessate a un artigianato creativo. E pure performance, come Coniugi Project che indaga sui confini maschile-femminile. E soprattutto c’è un’aria davvero internazionale, che ricorda  certi quartieri berlinesi di qualche anno fa. Novità assoluta, da tenere d’occhio, il Progetto Calabiana in via Calabiana, appunto, zona Ripamonti.  Diventato operativo con la moda a gennaio, offre spazi interessanti per gli espositori e  invitanti per il pubblico.
 

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