Si dice che torni alla ribalta, ma il calzino non è mai scomparso dalla scena. Per l’uomo c’è sempre stato ed è servito come infallibile rilevatore del cattivo gusto. Addirittura ne è diventato un’icona. Per la donna, superata la diffusione della calza di nylon del dopoguerra, ha avuto fuggevoli e sporadiche apparizioni. Sempre presentato come la grande tendenza del momento scompariva inevitabilmente ne l’espace d’un matin.
Stupisce a questo proposito il caso Jimmy Lion, autentica espressione di coraggiosa controtendenza. Nel 2014 Alvaro Gomis e Felipe Cortina lasciano il loro lavoro nel settore bancario e, senza una specifica competenza in materia, decidono di creare un marchio di calze. Convinti che il settore è scoperto e quello che c’è non è attraente. Il loro obiettivo, ispirato al sistema imprenditoriale di New York City, è produrre pezzi di qualità a un prezzo accessibile con il plus di un design attento alle mode. La prima collezione è realizzata in Portogallo. Punta sui disegni, niente righe, rombi o motivi tradizionali, ma immagini pop, riferimenti al mondo dei manga e perfino dell’horror, animali sì ma, niente orsetti o gattini, sostituiti da inaspettati granchi, polpi, giraffe, fenicotteri. Gli ordini vengono spediti dall’appartamento che Gomis e Cortina condividono a New York, trasformato in ufficio del brand. L’anno dopo inizia la vendita su e-commerce, nei department store di New York e nei Corte Inglés di Spagna. Nel 2018 nasce il primo monomarca a Madrid, nella centralissima Fuencarral. Nel 2019 Jimmy Lion sbarca alle Galeries Lafayette in Francia, apre un secondo negozio a Madrid e uno a Barcellona. Inizia anche le attività benefiche. Sostiene la Fondazione Aura, donando gran parte dei profitti nella Giornata Mondiale della Sindrome di Down. Durante la pandemia regala 10mila paia di calzini a più di 70 ospedali del mondo . Sempre nel 2020 firma un accordo di collaborazione con gli Universal Studios di Los Angeles e sui calzini compare l'extraterrestre ET. Ora al settimo anno niente crisi, ma un bilancio roseo: un centro logistico di 1500 mq. a Madrid e più di 2,5 milioni di calze vendute in più di 50 paesi.
Nessun commento:
Posta un commento