unico attore
parlante, Federico Buffa,ben supportato dalle musiche dell’ottimo pianista Alessandro
Nidi, dell’eccellente fisarmonica di Nadio Marenco e dalla voce trascinante e
suadente di Cecilia Gragnani. Succede in Le
Olimpiadi del 1936 prodotto da Tieffe Teatro e scritto da Federico Buffa,
Paolo Frusca, Jvan Sica ed Emilio Russo, che ne cura la regia con Caterina
Spadaro. Il carismatico Buffa interpreta Wolgang Furstner, il comandante, poi
degradato, del villaggio olimpico durante
le Olimpiadi di Berlino nel 1936. E’ da lui che si viene a sapere dei
retroscena e del completo insuccesso di quello che per Hitler avrebbe dovuto
essere la dimostrazione e il riconoscimento della superiorità fisica della
razza ariana . Una realtà mal accettata dal Fuhrer e dal deus ex machina
Goebbels, ma superdocumentata nelle foto
e nei video di Leni Riefenstahl, la femme
fatale che avrebbe dovuto essere uno dei cantori del nazismo. Nel monologo Furstner-Buffa racconta
l’imbarazzo e il grande disappunto di Hitler nel vedere i primi tre ori
assegnati a tre atleti neri, anzi negri, tra cui il mitico eroe dell’Alabama
Jesse Owens. Da lui si scopre che il campione maratoneta che gareggia per il
Giappone, prezioso alleato dei tedeschi, è il coreano Sohn
Kee-chung. Nel filmato della premiazione lo si vede sul podio a testa
bassa che copre con una piccola pianta il sol levante della sua maglia. Dovrà
aspettare ben 52 anni e le Olimpiadi di Seul per rivendicare al suo paese
quella medaglia. Sullo sfondo storie di grandi,sincere amicizie tra atleti e
allenatori, durate nel tempo e nonostante le distanze, ma anche di meschinità,
di goffaggini, di orribili ingiustizie. Come il ritorno del pluripremiato Owens
negli Stati Uniti che, malgrado le tre medaglie nella borsa, per la pelle nera
è respinto da tutti i grand hotel di New York e accettato solo da uno che lo
obbliga però a passare per le scale di servizio. Situazioni che sembrano legate
a un passato lontanissimo, e che invece per quell’omone ridicolo e senza stile
potrebbero tornare d’attualità. Lo spettacolo dopo una tournée di successo è a
Milano al Teatro Menotti fino al 22 dicembre, per riprendere il 4 febbraio a
Rimini e proseguire in una ventina di località fino al 31 marzo.
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