martedì 19 marzo 2013

ARTE RECUPERATA

 Madonna del Latte
 Palazzo Cusani a Milano

E’un vero peccato che sia durata solo quattro giorni (dal 16 al 20 marzo) la mostra “L’Aquila a Milano”.Primo perché serve a ricordare, anzi a non dimenticare quell’orribile terremoto di cui le tragiche conseguenze  si continuano, purtroppo, a vedere ancora dopo quattro anni, con disagi terribili per la popolazione. Poi perché ha dato la possibilità di entrare  a Palazzo Cusani  in Via Brera, dove appunto si è tenuta l’esposizione, uno dei più belli tra gli storici palazzi milanesi. E terzo, sicuramente non in ordine di importanza, la qualità  e la scelta delle opere esposte, tutte appartenute a chiese dell’Aquila, recuperate e restaurate. Non solo  raccontano 800 anni di storia,  ma  sono la testimonianza più autentica di un percorso di fede e cultura attraverso i secoli. La più antica è la Madonna del Latte , una tempera su tavola, di chiara impronta bizantina datata della seconda metà del XIII secolo. La più “recente” è una tela della fine del XIX secolo di Teofilo Patini, pittore verista, che raffigura l’Immacolata Concezione. Non ha avuto bisogno di restauri ma è uscita miracolosamente indenne dalla Chiesa della Madonna dei Raccomandati di San Demetrio, invece gravemente danneggiata. Frutto di uno straordinario restauro  la pala d’altare con il Ritrovamento della vera croce, recuperata dalle macerie  della Chiesa di S.Francesco di Paola. E’ del XVII secolo.   Non ancora del tutto restaurata la scultura in legno policromo di Santa Giulia  della prima metà del XIV secolo. Come  il gruppo scultoreo della Pietà, proveniente dalla Chiesa di S.Marco,  completamente frantumato e i cui  pezzi sono stati ritrovati in tempi diversi.
Quello che ci si augura è di rivedere al più presto queste straordinarie opere, ritornate allo splendore grazie a un lavoro attento e intelligente, collocate nel luogo originale. E soprattutto in una città vera, con i suoi abitanti nelle case. E non nelle roulotte, anche se fornite di televisione con decoder. 

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