Può un cavatappi diventare oggetto di culto? La risposta affermativa l’ha già data Alessandro Mendini nel 1994. Quando ha disegnato, per Alessi, Anna G stilizzata figura femminile in zama (mix di leghe a base di zinco) cromata e resina termoplastica, pronta ad aprire bottiglie. Dieci anni dopo la affiancava un altrettanto stilizzato Alessandro M, nello stesso materiale, anche lui pronto ad aprire bottiglie. Venti e trent’anni dopo, il loro successo continua e viene celebrato da una nuova versione della "coppia" con il design di tre nomi della moda, della grafica e della pittura e cioé Arthur Arbesser, Studio Temp e Fulvia Mendini, figlia del grande architetto.
Nuovo anche il materiale biocomposto, per un ciclo di vita “ecologicamente responsabile”. Ogni designer ha inoltre creato una serie di solo due pezzi numerati e firmati e una prova d’autore, per un totale di nove pezzi. Arbesser ha decorato il suo cavatappi Anna G con pettinatura a caschetto e abito di vari colori forti, gli stessi usati nelle sue collezioni (foto in alto) e per la prova d’autore abito nero con maniche a palloncino verdi e vistosi orecchini (foto in basso a destra). Per lui, Alessandro M, ha scelto una casacca a maxirighe davanti e a maxiquadri dietro su pantaloni a righe e bombetta in testa. Pantaloni a righe anche per la prova d’autore ma con casacca, d’argento come il cappello a cono (foto in basso a sinistra). Studio Temp porta la street art su entrambi i cavatappi, ed ecco grafiche di segnaletica stradale e disegni vari anche con elementi fosforescenti, leggibili solo al buio. Fulvia Mendini immagina un bosco di querce colorate in rosso e in verde, che diventano un abito per lei e un completo per lui. I fantastici cavatappi sono nei negozi dal 15 ottobre, ottima idea per una tavola natalizia.
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