Una frase così rimanda, anzi meglio dire rimandava un tempo, alla capacità dello scrittore o del poeta di raccontare con la sua scrittura città e paesaggi. In questo caso si parla di scrittura, ma non dal punto di vista di chi fa l’azione, ma dell’oggetto con cui si scrive, appunto la penna. Anzi le penne di Aurora, azienda nata a Torino nel 1919, unica nel settore della scrittura al 100% made in Italy, conosciuta e apprezzata in cinquanta paesi del mondo. Si tratta di una collezione di stilografiche, chiamata Viaggio Segreto in Italia che si ispira ad angoli sconosciuti di otto città italiane. In edizione limitata di 888 esemplari.
La prima tappa del viaggio è Matera e il luogo segreto è la grande cisterna sotterranea in funzione fino al 1920, riscoperta nel 1991, interamente scavata a mano nella roccia ricca di conchiglie fossili. E appunto le conchiglie sono stampate sulla penna su un fondo turchese, come l’inchiostro abbinato. L’altra tappa è Volterra e il luogo scelto sono le cave da cui viene estratto l’alabastro. I cui colori traslucenti compaiono su corpo e cappuccio della penna e nella tonalità seppia dell’inchiostro. Le finiture sono cromate e i pennini sono in oro massiccio 18 carati. Gli astucci sono in legno laccato con una guaina che rappresenta uno scorcio della città e del luogo segreto. A completare il tutto un acquarello del luogo segreto formato cartolina. Infine a dimostrare che quello dell’Aurora non è un progetto-iniziativa destinato a pochi, irrisolti nostalgici che rifiutano il nuovo, all’interno dell’astuccio c’è un QR code. Attraverso questo si può ascoltare una playlist con piacevoli melodie dedicate alle otto città.
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