Per quanto l’efficacia del teatro data la presenza fisica sia indiscutibile, il provare brividi o l’essere totalmente presi in una vicenda drammatica, come guardando un film al cinema, di rado si verifica. Per Aquile Randagie, in prima nazionale al Teatro della Cooperativa di Milano, succede. Scritto e interpretato da Alex Cendron (trevisano, classe 1977) racconta una vicenda della storia italiana sconosciuta ai più. Come anticipano le tre parole che seguono al titolo Credere, disobbedire, resistere, tratta della clandestinità e del grande contributo alla Resistenza degli scout nell’Italia fascista durante l’ultima guerra. Lo scoutismo, infatti, era stato soppresso nel 1928 con un decreto di Mussolini. In sostanza gli scout, anche se organizzazione cattolica, non potevano più esistere, l’unica forma di aggregazione consentita per i giovani era l’Opera Nazionale Balilla. Però quella decisione ridicola e insensata non si è limitata a far ridere, come tante altre del Duce, ma ha avuto tragiche conseguenze. Gli scout non si sono adeguati all’imposizione, ma hanno deciso di continuare con le loro riunioni e le loro missioni.
Proprio di una di queste, svoltasi in una notte, parla lo spettacolo. Cendron, sul palcoscenico con un grande schermo dove ogni tanto sono proiettate vecchie foto d’epoca, di volta in volta interpreta personaggi differenti. Sempre in divisa da scout. Dal padre ariano che deve portare fuori dall’Italia il figlio, la moglie e un’amica, entrambe ebree, al prete combattivo e risoluto. Dall’albergatore, apparentemente amicone e cordiale, in realtà orribile delatore, al militare che non sa cosa fare, a qualcuno degli scout che per salvare la famiglia s’inventano di tutto. Portano a termine la missione, ma sacrificano le loro vite. I personaggi interpretati sono quanto mai realistici, ognuno con una parlata che li caratterizza, ma senza mai diventare macchiette. Gia dalle prime battute la tensione è forte e aumenta in modo esponenziale. Si è ansiosi di sapere cosa sta succedendo, si spera, si partecipa, insomma, in modo totale. Coinvolgente la regia di Massimiliano Cividati, ben supportata dalle musiche di Paolo Coletta. Aquile Randagie, da ieri al Teatro della Cooperativa, prosegue fino al 19 dicembre. Ci si augura che lo spettacolo, dato l’altissimo livello e l’importante contenuto, possa essere replicato in tutta Italia e mostrato soprattutto ai giovani.
wow interessantissimo appena esco dalla quarantena
RispondiEliminami precipito a teatro
un abbraccio
Ti aspetto fino al 19 dicembre 2021 al Teatro della Cooperativa!
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