Le mostre così come le visite online
dei musei sembrano avere successo e
seguito. Almeno a giudicare dal fatto che quasi ogni giorno nascono iniziative
del genere. E non sono solo i grandi musei o le fondazioni ad aprire le loro
porte. La Galleria Poggiali (Milano-Firenze-Pietrasanta) per più di un mese,
dal 4 aprile al 9 maggio, propone una collettiva particolare. Ogni giorno
presenta il lavoro di un solo artista dei diciannove partecipanti. Embodied Thought,pensiero rappresentato,
è
il titolo e il tema. Ogni artista racconta la sua interpretazione di forzato
isolamento. Lo spunto è il pensiero di Maurice Merleau-Ponty, filosofo francese
che considerava determinante il ruolo della percezione nella costruzione del
linguaggio, delle scienze e ovviamente delle arti. Ad aprire Manfredi Beninati,
classe 1970, alle spalle esperienze di assistente alla regia in produzioni
italiane, con Senza titolo del 2019 (a sinistra)dove
si sovrappongono diverse tecniche, e la stratificazione di materiali arriva
quasi a una tridimensionalità. Il soggetto è una stanza misteriosa, dove non s’intravvedono
aperture se non delle finestre senza vista. Un’ambientazione surreale con dettagli
iperrealistici. Più criptica l’opera del secondo giorno. E’ di Slater Bradley,
americano, classe 1975, che lavora con la fotografia e i video. Pennellate di
colori che ricordano Van Gogh nel ritratto neo espressionista di Enzo Cucchi,
classe 1949, l’artista del terzo giorno. Una figura geometrica singolare (in alto) nell’opera di oggi di un altro americano, Zhivago Duncan, classe 1980, che
passa dalle sculture in ceramica ai dipinti con la tecnica Batik. Tra gli
artisti dei prossimi giorni Luigi Ghirri, Eliseo Mattiacci, Youssef Nabil,
Grazia Toderi, Gilberto Zorio. Tutti con lunghe relazioni con la Galleria
Poggiali per “un’ occasione di rilettura delle esperienze del passato e
un’analisi delle vicende del presente, per guardare al futuro con slancio e
curiosità” www.galleriapoggiali.com
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