Anche
a Milano come a Firenze la sostenibilità è nelle corde del mondo della moda. E
WSM di White è uno dei portabandiera. Lo grida subito all’ingresso
l’installazione immersiva
Get in sync water dello studio Draw
Light: video con fondi marini dove improvvisamente tutti i pesci fuggono, rimpiazzati da bottiglie di plastica.
Stimolano a focalizzare l’argomento,partendo dall’acqua. Ma il progetto Give a Fok-us, ideato da Matteo Ward, non si
limita a questo. Unisce le proposte di
aziende tessili che riutilizzano reti di scarti, o usano la grafite, non
inquinante, per T-shirt come Wrad, brand di Ward. O come
Candiani realizzano un denim al 50% con
cotone riciclato e al 50% con Tencel, fibra artificiale che parte
dal legno. Sua la grande onda di denim che attraversa il salone. Nove25 con i
suoi gioielli ha adottato la
configurazione che modifica virtualmente un anello o un bracciale, non solo per
la vendita on line, ma per la progettazione, evitando inutili prototipi che
devono poi essere smaltiti. Cinzia Macchi di La Milanesa produce borse mix di
PVC riciclato dai tappi di bottiglia e rafia e usa vecchie cinture come
tracolla. E con parte dei proventi delle vendite sta creando con il Comune di
Milano un laboratorio con corsi per insegnare alle donne maltrattate un lavoro. L’invasione
della plastica è ben raccontata alla sfilata di Marni dove i modelli sfilano, tra
il pubblico in piedi, sotto a un
soffitto che simula un enorme, incombente sacco zeppo di bottiglie. Indossano capi classici trasfigurati negli
accostamenti di colore, blazer e pantaloni patchwork di tessuti vari, scarpe
stringate aperte sul dietro come ciabatte, borsoni enormi trascinati come cagnolini,
cappelli fatti di spazzatura da un’artista georgiana (in alto a sinistra). Grande attenzione alla
sostenibilità nella collezione da Kiton che, nell’appena acquisito lanificio di Biella, sperimenta nuovi materiali, come una lana
ultraleggera e morbida per giacche che costano 30mila euro (in basso). Da indossare con cravatte regimental in lino o camouflage.
Camouflage anche per i mocassini.
Se
lo smaltimento dell’ abbigliamento è un
problema per l’ambiente, Fragiacomo con le sue scarpe senza tempo risolve in parte il problema. A dimostrazione delle
lavorazioni straordinarie, per isolare la tomaia dalla suola, rendendo questa
sostituibile, mostra la performance di un maestro artigiano. L’importanza dell’heritage lo conferma anche Trussardi con Archive-now. Se nelle edizioni
passate i pezzi d’archivio erano lo spunto per installazioni e video, questa
volta hanno ispirato il designer Giorgio
Di Salvo per la capsule, dove la pelle è dominante, come il logo del levriero (in alto a destra).
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