mercoledì 7 giugno 2017

VERO KITSCH!


Fa piacere che si torni a parlare di kitsch. In un momento in cui regna sovrano un cattivo gusto  che non ha niente a che vedere con lo stile raccontato da Gillo Dorfles e da Clement Greenberg.  Ma,  sempre voluto, ha come fine quello di stupire, con la convinzione   di essere avanti coi tempi e fuori dagli schemi.   
A proporci il vero                                           

kitsch versione 
contemporanea Rudy van
der Velde direttore creativo, giornalista, pittore, personaggio di spicco della pubblicità e dell’editoria. Alla sua seconda esperienza sul tema. Ha esposto, infatti, 18 opere in una mostra in Triennale curata da Gillo Dorfles nel 2012. Da vedere in Criceti#nutrirsidarte i ritratti specialissimi dei maggiori critici e curatori d’arte italiani. Ad aprire tre ritratti di un bambino con in mano  oggetti, trionfo del kitsch, tridimensionali. A commentarli frasi prese dal  saggio  sul Kitsch di Hermann Broch  viennese, considerato uno dei maestri del romanzo novecentesco. Il discorso continua nella sala dopo, con la copia dei manoscritti sul kitsch di Gillo Dorfles e un quadro con  ultracarica cornice.  Si intitola  Bifida Mente, e all’interno il grande critico  compare  due volte, in una con enormi occhiali verdi(in alto a destra).  Nella sala grande ecco i criceti, ovvero i critici che si nutrono d’arte. Sono composizioni, patchwork di stili e citazioni, sfavillanti per colori e brillantezza, poggiati su piedistalli. Non manca nessuno. Per ognuno un titolo appropriato e vari elementi caratterizzanti. Da Achille Bonito Oliva (Trans. A.B.O.)  a Luca Beatrice (Sound and Vision.Tu mi turbi) con un teschio multicolore e occhiali con il simbolo della pace. Da Arturo Schwarz (Anarchia & Creatività. Da-da-Dalì) con uno strano albero dai cui rami scende la simbologia dell’artista spagnolo a Vittorio Sgarbi (Ragione & Passione. Hedoné) in un tempietto sorretto da scheletri, a Federico Zeri (Il capolavoro non esiste. C’è musa e musa) con uno sfoggio dei busti di muse ispiratrici. Completano il quadro L’Artista  (Alieno)una specie di ET in una pomposa cornice (al centro)e Il Critico (Mediatore) con una testa di donna con capelli rossi e piume ed enormi occhiali dorati(in basso). La mostra è al Mac, in piazza Tito Lucrezio Caro a Milano, sfortunatamente  solo per tre giorni, fino al 9 giugno.

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