Il titolo è spiazzante: 1927 Monologo quantistico. Anche se non in modo immediato si pensa
alla fisica quantistica. Se poi si sa che nel 1927 a Bruxelles ci fu la più
grande riunione dei 29 maggiori fisici del mondo, di cui 17 premi
Nobel, come
testimonia anche una foto storica, ci si aspetta uno spettacolo comico, dove i
cervelloni, spesso bizzarri, sono messi a nudo con le loro stravaganze. Quando
però si legge che l’autrice e interprete Gabriella Greison, scrittrice, giornalista, laureata
in Fisica Nucleare all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato all’Ecole Polytecnhique di Parigi, come
esperta scientifica al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano ed è stata
docente di fisica, il sospetto che non si tratti di una farsa si fa strada. E
si è incuriositi. Questo deve essere capitato al pubblico intervenuto numeroso,
ieri alla prima al Teatro Menotti di Milano. E a giudicare dagli applausi a scena aperta,
dall’attenzione e dai commenti non è stato deluso. Nonostante i piccoli contrattempi
tecnici, come il microfono che per un po’ non ha funzionato, e ha obbligato
Greison ad andare di diaframma come
lei stessa ha commentato, con simpatia e presenza di spirito. Ad affiancarla
sul palcoscenico uno schermo con filmati e foto d’epoca spiegati con garbo e
ironia, frasi celebri, canzoni e musiche ben studiate, da Yves Montand ai Rem.
E un trenino elettrico che correva sul palco. Non una scelta casuale, ma un
preciso riferimento alla passione per i treni, quelli veri, dei fisici.
Pochissimi tra il pubblico avranno
imparato qualcosa della fisica quantistica, ma di certo molti si sono fatti un’idea
di quegli affascinanti personaggi, aggiungendo informazioni e aneddoti ad altri
più risaputi. Compresa la geniale spiegazione della teoria della relatività di
Albert Einstein per la regina del Belgio. Lo spettacolo, con la regia di Emilio
Russo, sarà al Teatro Menotti fino al 10 novembre e al Teatro della Tosse
di Genova il 23 e il 24 gennaio.
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