Può
una blusa senza colletto essere un capo maschile? Da quello che si è visto nel
primo giorno di sfilate milanesi sembra proprio di sì. Corneliani, guru di un
vestire classico-chic, le ha proposte in
tessuto stampato coordinate ai pantaloni, in pelle colorata (in basso) e addirittura in
cotone nero con inserti trasparenti. Frutto di un perfetto gioco di equilibri,
hanno quella giusta svasatura che le rende capi freschi, quindi funzionali e
con la stessa eleganza sartoriale di un blazer. Anche Stefano Pilati da Zegna propone
le bluse senza collo in alternativa alla giacca. Che è striminzita, in
contrasto con i pantaloni ampi e flosci. Altra tendenza ricorrente il
superamento delle stagioni. Molti da
Zegna i soprabiti in tessuto finestrato (in alto a destra) o tartan tipici dell’inverno e le sciarpe
per attenuare l'estate dei
completi chiari. Interessanti i mezzi-gilet con ampia tasca da usare come una
tracolla. La ricerca di capi
polifunzionali è una caratteristica anche di Afffair (con 3 effe) marchio turco
al suo debutto a Milano. In una delle
sue quattro linee, che rispondono a tutte le esigenze del dandy attuale,
spicca un gilet in pelle che sulla schiena si trasforma in uno zaino
ripiegabile(in alto a sinistra). Praticità e glamour, due concetti che difficilmente si legano,
sono inseparabili nella collezione di
Simon Holloway per Hogan, che prende spunti dal punk-rock-pop degli anni ’80, ma senza ridicole nostalgie. Un mix
di vintage e di street style nei
freschi capi di Andrea Pompilio dove le righe di tutti i tipi sono in primo
piano. Pantaloni sopra la caviglia e giacche striminzite in pelle lucida da Jil
Sander. La camicia giacca è il capo
vincente da Marni. Da Costume National Ennio Capasa prende spunto da bikers, nativi americani, musicisti, abiti vintage, ma li ripensa "fondendo tailoring e tecnologia".
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