ETHNIC IN FUNDO
Finale multietnico per la man fashion week milanese. Preceduto dalla sfilata di Ermanno Scervino che, come al solito, riesce a rendere attraente,
alternativo, ma anche probabile il suo uomo.
Complice sicuramente un casting che dà spazio a una figura maschile reale e non a efebici e
filiformi adolescenti. Ci sono completi in pied-de-poule
sì, ma ingigantito. C’è il camouflage, che usato per il lungo cardigan diventa raffinato
e non scontato. C’è il verde militare ma per blazer in pelle dal taglio
impeccabile. La giacca napoleonica è un piumino ed è portabilissima. Perfino i
pullover in maglia tricot con fili di paillettes sono maschili. Immancabile il
denim. Il colore è in primo piano da
Stella Jean. La stilista italo-haitiana
questa volta utilizza
tessuti artigianali del Burkina
Faso. In prevalenza a righe, anche interrotte da fiori, non solo per bermuda e
maglie, ma per giacche e completi. Sono
entrambi di Xiamen, città sulla costa tra le più importanti economicamente della Cina,i due stilisti Ji Wenbo e Zeng
Fengfei. Il primo propone una collezione prevalentemente nera con punte di
grigio e di bordeaux. Guarda ai tanka tibetani, dipinti di tremila anni
fa, e gioca con tagli interessanti che
tendono all’occidentalizzazione. Il secondo, diventato fashion designer dopo aver fatto il pescatore, è più
legato alle tradizioni,
per quel che riguarda le lavorazioni, i soggetti
dei ricami ispirati all’astrologia e le
linee. Accanto a completi con giacche senza collo ci sono lunghi camicioni. Dalla moda al design. E’
stata presentata Madame Milano, la
poltroncina imbottita della Kartell disegnata da Philippe Starck (v.foto a sinistra), con stampa di
Emilio Pucci. Con le riproduzioni del Duomo e della Galleria, segue gli altri quattro
modelli già esistenti. Quella dedicata a Roma con Piazza di Spagna, a New York
con i grattacieli, a Parigi con Avenue Montaigne e a Shanghai con lo
skyline. (Dall'alto a sinistra in senso orario: Ermanno Scervino, Zeng Fengfei, Ji Wenbo, Stella Jean).
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