Hanno fatto bene i Maremmans
(www.maremmans.it)
a creare un’associazione per promuovere l’autenticità del territorio attraverso la voce degli
abitanti. Perché la Maremma è una terra che, per quanto sembri conosciuta,
in realtà non lo è. C’è sempre qualcosa da scoprire. Non a caso per cinque
giorni se ne è parlato a Milano, nei Chiostri dell’Umanitaria,in una serie di
incontri legati all’Expo. E’ sufficiente una segnalazione per trovare in pochi
chilometri spunti interessanti. Per esempio a Scarlino, paese di neanche 4 mila
abitanti, si passa dalla rocca Pisana (a destra) edificata dai conti Aldobrandeschi nell’XI secolo su rovine che risalgono
all’età del bronzo, al superattrezzato porto turistico del Puntone, dove
spuntano sui moli, sugli edifici, nei giardini, suricati, uccelli, rane,
chiocciole di ogni dimensione e colore di Cracking Art(in alto). Se dalla Rocca si
scende fino alla centrale Piazza Garibaldi, può capitare nei giorni di festa di
incontrare studenti adolescenti che leggono terzine dell’Inferno, in una
piazzetta-palcoscenico che ha per quinta il mare all’orizzonte (a destra in basso). Per chi vuole
una spiaggia speciale c’è Cala Violina con la sabbia porosa, dove si cammina
come sulla più
soffice delle moquette. Va guadagnata con una lunga passeggiata
costeggiando o in un saliscendi attraverso il bosco. Per i pigri c’è l’infilata
di bagni di Castiglione della Pescaia, con
arredi per tutti i gusti. Il mare è pulito, dato che recentemente
Legambiente l’ha messo in testa alla classifica italiana, ma il borgo è da
vedere. Magari facendo sosta al Posto Pubblico
in Via dell’Amore: un wine bar,
accogliente senza smancerie all’interno e con un attraente dehors (a sinistra).
In menu pochi piatti della tradizione, stravolti dalla creatività del giovane
chef Alessio Cech, che ha rilevato il vecchio posto pubblico insieme al
fratello, esperto di vini e birre. Un esempio? La pappa al pomodoro solida.
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