mercoledì 28 maggio 2014

SASSI FOTOGENICI


Che città come New York, Londra, Roma, Parigi abbiano itinerari per cinefili non c’è da meravigliarsi, ma che Matera, con poco più di 60 mila abitanti, sia stata la location di diversi film  è  meno scontato. Considerato anche che i Sassi sono stati disabitati per decine di anni. “The Passion” di Mel Gibson non solo non è l’unico film girato qui, ma è stato uno degli ultimi. Difficile per chi conosce Matera immaginare un luogo che meglio raffiguri la Gerusalemme del Vangelo. Normale  che Pier Paolo Pasolini nel 1964 l’abbia scelta per “Il Vangelo Secondo Matteo”. Meno prevedibile che sia stata la scenografia di “King David”, colossal americano di Bruce Beresford del 1985, con Richard Gere. Per molti un condensato di effetti facili, salvabile solo per le riprese sui Sassi. La maggior parte dei film, tra l’altro, sono stati girati prima che Matera fosse dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1993. Alcuni sono antecedenti lo sgombero dei Sassi. Come il documentario “Nel mezzogiorno qualcosa è cambiato” di Carlo Lizzani del 1949 o  “La Lupa” di Alberto Lattuada del 1953 dall’omonimo romanzo di Verga. Non stupisce che a Matera Francesco Rosi abbia ambientato “Cristo si è fermato a Eboli”, storia di un antifascista al confino (Gian Maria Volonté),  autobiografia di Carlo Levi.E Nanni Loy un breve,ma significativo episodio dell’ottimo “Made in Italy”  del 1965. O Lina Wertmuller il divertente, quanto amaro “I basilischi” del 1963. “Gli Anni ruggenti“ di Luigi Zampa, del 1963, con Nino Manfredi e Salvo Randone si svolge a Matera più che a Ostuni, come molti pensano(v.foto). Tra i film più recenti, precedenti a “The Passion”, “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore del 1995, con Sergio Castellitto.  Ma la  fotogenia  di Matera  viene anche dalla sua duttilità. Per i fratelli Taviani è stata il Meridione dell’Ottocento in “Allonsanfan” del 1974 con Marcello Mastroianni  e del Settecento borbonico in  “Il sole anche di notte” del 1990, con Nastassja Kinski e Charlotte Gainsbourg. E  addirittura un paese basco del Novecento in “L’albero di Guernica”, coproduzione italo-francese del 1975 per la regia di Fernando Arrabal,  con Mariangela Melato(v.foto). 

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