Le spiagge sono strepitose, soprattutto fuori stagione, la natura splendente, le viste incredibili, anche se nell’isola il punto più alto non raggiunge i 400 metri. Però Minorca ha ben altro da offrire. Tutto quello che si è detto, più eleganza e raffinatezza, dove c’è l’intervento dell’umano. Difficile da reperire altrove. Dalla capitale Mahon al piccolo paese, da Ciutadella, la vecchia capitale, al borgo sul mare di recente costruzione, raramente s’individua qualcosa di stonato. Non esistono costruzioni di archistar, non c’è nemmeno un’uniformità nelle architetture, eppure non si trova mai o di rado qualcosa che strida con il contesto. Anche il bianco dominante sui tetti delle nuove case, che in genere produce un lezioso effetto finto presepio, qui ha una ragione d’essere.
A Mahon non ci sono palazzi storici particolari, ma tutti hanno un elemento caratterizzante. Può essere una vetrata o un bovindo che richiama le abitazioni del nord e racconta come l’isola sia stata e sia ancora meta degli inglesi. Anche i negozi e i locali sono in linea. Nei primi colpisce quel mettere insieme abbigliamento con oggetti per la casa, capi semplici ma con quel qualcosa in più, o quel colore inedito. Vasi, piatti o mobili con dietro una storia, tra artigianato e funzionalità. Ed ecco candele specialissime alla Cereria accanto a soprabiti di ottimo taglio, scarpette sfiziose, pullover accoglienti. Anche i locali hanno un’identità precisa, data da piccoli dettagli. I disegni delle tovaglie, una vetrata, un certo modo di disporre bottiglie e confezioni. Perfino il mercato del pesce con il tipico odore greve o il Mercat des Claustre, con i prodotti alimentari minorchini, entrambi a Mahon, hanno una loro eleganza. Stile e buon gusto sono così radicati in Minorca che perfino i pedalò con scivolo, a forma di automobile o di cigno, che in qualsiasi altro luogo sono la massima espressione del kitsch più efferato, qui diventano interessanti pezzi di cultura pop.
Nessun commento:
Posta un commento