Quale migliore luogo per presentare Angloliguria Da Byron a Hemingway (Il Canneto Editore) di un posto in riva al mare, ovviamente in Liguria. Sabato scorso con
un aperitivo al tramonto sulla spiaggia-passeggiata di S.Michele di Pagana,
Massimo Bacigalupo,
docente di letteratura e cultura angloamericana, ha
raccontato il suo libro, con Enrica Melossi e Alessandra Rotta. Una scelta
perfetta non solo per la straordinaria vista sul Golfo Tigullio, quanto
perché spiega perché così tanti poeti e scrittori inglesi, americani, irlandesi
abbiano passato chi giorni, chi mesi, chi anni da queste parti. Per quanto
tutto sia documentato e provato anche da contatti diretti, non c’è nessuna
pretesa di voler fare un’antologia, con valore storico. Come ha spiegato
l’autore è una raccolta di testi scritti estemporaneamente dal Duemila
a ora. “Ho raccontato le cose
che mi sono venute bene” ha detto. Sono flash,
brani, episodi anche marginali,
divertenti, sconosciuti, che mettono in una luce inedita i personaggi. Si
scopre, per esempio, che Hemingway a Genova ha scritto un racconto Gatto sotto la pioggia ed è lui il
giovane sulla copertina ritratto in un atteggiamento, triste, cupo, non suo
tradizionale. Ci sono testimonianze sui molti scrittori inglesi che tra il Settecento e l’Ottocento soggiornarono
all’Hotel Croce di Malta di Genova, che da tempo non esiste più. Tanto che
inizialmente Bacigalupo aveva pensato di intitolare il libro con il nome
dell’albergo. Charles Dickens visse addirittura
un anno a Genova con la sua famiglia. Byron era un nuotatore provetto e amava
sfidare le onde e a Lerici una targa su uno scoglio lo ricorda. Ezra
Pound, amico dei genitori dell’autore visse anni a Rapallo e la casa dove abitò,
che domina il golfo, è meta di molti suoi lettori appassionati. A rendere
ancora più incuriosente il libro una serie di foto dei personaggi citati e di
scorci liguri.
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