Chi ha osservato un gorilla da vicino, in uno zoo, non
può che essere rimasto incantato da quella sua straordinaria somiglianza con
l’umano. Quegli occhi scrutatori, quella testa con le rughe di chi medita, quei
movimenti un po’ goffi da omaccione. Non c’è da stupirsi se Dian Fossey abbia
dedicato la sua vita a studiare i primati e sia anche morta, in circostanze
misteriose, ma sicuramente per difenderli. Non è così strano quindi che Gigi Bon abbia deciso di fare di un gorilla
il soggetto di una scultura iperrealista.
E non solo, per insistere su quella sua aria da pensatore, l’abbia ritratto
appoggiato a pile di libri. Dietro la scelta dell’artista veneziana, accanto
all’interesse per l’antropomorfo, un grande amore per gli animali. Non tutti, per quanto amati, rientrano però
nella sua arte. Tartarughe, ippopotami, elefanti ma soprattutto rinoceronti i
suoi modelli. “Mi sento un po’
rinoceronte, da bambina ero molto schiva, chiusa in me stessa, ora sarei stata
considerata autistica, ed ero colpita dal baby
rhino sul pavimento della Basilica di S.Marco. Lo vedevo come un animale fantastico,
chiuso nella sua corazza protettrice”.
Nel suo Mirabilia, atélier-galleria dal sapore di una Wunderkammer in
calle Malipiero (dietro a Palazzo Grassi, dove dicono sia nato Casanova) ci
sono parecchi rinoceronti di varie dimensioni. Mai life size. “Mi piacerebbe realizzarne uno, ma dovrei avere uno
sponsor”. Bon lavora sulla cera persa, più morbida della creta e poi fa
realizzare i bronzi in fonderia, tutti pezzi unici, quindi molto costosi. Nel
curriculum dell’artista nessun corso d’arte, ma solo una grande passione.
Laureata in giurisprudenza e con un’avviata attività di consulente finanziaria,
a 40 anni Gigi Bon dopo un anno
sabbatico decide di lasciare tutto per dedicarsi a scultura e pittura. “Ho imparato
lavorando, specie in fonderia, provando, riprovando, anche sbagliando”.
Inevitabile la domanda se per i suoi ritratti si documenti dal vivo. “No guardo
le foto, i filmati, i documentari, ora ce ne sono moltissimi su You Tube. Conosco solo il rinoceronte. Quando ero
piccola ero talmente presa da questo animale, che mia mamma mi portò allo zoo a
vederlo”.(Foto di Giovanna Dal Magro)
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