Una mostra particolare quella di Nicolas Party al MASI, Museo dell’Arte Svizzera italiana di Lugano, da domani al 9 gennaio. Infatti Rovine, questo è il titolo, viene definita un progetto. E’la prima monografica in Europa dell’artista (classe 1980) nato a Losanna, ma da cinque anni a New York. Le opere sono esposte nella grande sala del piano interrato in un allestimento dello stesso Party, che è un vero e proprio site specific. E’ costituito da cinque ambienti, ognuno dei quali presenta un tema: natura morta, ritratti, paesaggio, vedute rocciose, grotte.
Ma lo spazio è stato completamente trasformato con interventi di colori accesi sulle pareti e decorazioni trompe-l’oeil, che richiamano marmi policromi, su soffitti e pavimenti, realizzati in collaborazione con l’artista Sarah Margnetti. Tutto è giocato in una perfetta simmetria che vede intorno quattro dipinti murali, ispirati a quelli del pittore simbolista svizzero di fine ‘800 Arnold Boklin, con vedute di edifici in rovina al cui interno sono posizionati dei nudi. In forte contrasto con il resto delle opere dal forte cromatismo. Dietro il pensiero positivo di Party, legato al lockdown, che parla di un mondo in trasformazione continua, che risorge dalle rovine. I dipinti, realizzati tra il 2013 e oggi, sono ispirati a quelli di artisti di varie epoche più o meno famosi, come Georgia O’Keeffe, la ritrattista Rosalba Carriera, Picasso del post cubismo, Magritte. Completano la rassegna quattro sculture, teste dipinte in colori accesi, di cui una è collocata nel prato fra il museo e il lago.
Termina il 1° agosto, assolutamente da vedere, al terzo piano del MASI Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. Oltre 350 fotografie della collezione di Thomas Walter dal 2001 al Museum of Modern Art di New York. Raccontano in bianco e nero quel momento incredibile che ha contribuito a velocizzare la tecnica della fotografia. Edward Weston, Man Ray, August Sander, Henri Cartier Bresson, Alfred Stieglitz, Alexsandr Rodcenko e una folta rappresentanza femminile, Berenice Abbott, Gertrud Arndt, Lotte Jacobi, Lee Miller, Tina Modotti, per nominarne solo qualcuno.Per conoscere gli artisti svizzeri e chi li ha influenzati, dal 1850 al 1950, Sentimento e Osservazione aperta fino al 31 dicembre. E’ al secondo piano del museo con una vetrata da cui si gode una vista superba. Fortemente consigliato un break al raffinato Bistrot Luini sulla piazza.
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