Una Milano Music Week che passerà alla storia, quella in corso da ieri che si conclude domenica. Non certo per i numeri, come la prima edizione del 2019, con oltre 300 eventi e più di 120 location. E neppure per il palinsesto interamente in streaming. Ma perché mette in risalto la filiera della musica che, in una situazione di emergenza come questa, è coinvolta al completo. Come ha detto Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, l’iniziativa parla di tutte le professioni connesse all’attività artistica, dai cantanti ai musicisti, dai tecnici ai promoter, ai discografici. “L’edizione di quest’anno...sarà importante per gettare le basi per nuove idee e strategie in modo da riportare il lavoro al centro della musica”. Non a caso lo slogan di riferimento è Music works here, mentre l’anno scorso era Music lives here.“E’ il momento di far capire che la musica è lavoro, preparazione, fatica, serietà, impegno, professionalità. Senza lavoro la musica muore, senza la musica non viviamo noi” ha ribadito Luca De Gennaro, curatore artistico della Milano Music Week. Fittissimo il programma, con concerti ma anche incontri, workshop, conferenze. Tra gli eventi speciali Lennon80, party in stile rock per gli 80 anni dalla nascita di John Lennon con i suoi capolavori interpretati da band e solisti vari. O gli incontri con l’associazione culturale Bauli in Piazza che recentemente ha manifestato in Piazza Duomo a Milano per i lavoratori dello spettacolo. Per i bambini un’edizione speciale del Rodari Rocks, nato per il centenario della nascita dello scrittore, con le favole della buona notte raccontate da Jack Jaselli, Anna Belle e Alessio Bertallot.
Senza la musica non viviamo…e con la musica possiamo vivere meglio, anche quando questo sembra impossibile. Ce lo ha dimostrato in questi giorni il primo intervento chirurgico accompagnato da un pianoforte. Il responsabile del reparto di Neurochirurgia degli ospedali riuniti di Ancona Dr.Roberto Trignani ha eseguito l’asportazione di un duplice tumore del midollo spinale in un bimbo di 10 anni, mentre Emiliano Toso, pianista e biologo molecolare (nella foto), eseguiva una delle sue composizioni di musica acustica accordata a 432 Hz, su un pianoforte a coda all’interno della sala operatoria.
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