sabato 1 dicembre 2012

SOTTILE NOSTALGIA


Cosa hanno in comune dipinti di fiori e libri? Molto di più di quanto si possa pensare e due mostre, entrambe a Milano, lo confermano, o meglio lo spiegano.
Il filo che le lega è una sottile nostalgia,non vista assolutamente come qualcosa di negativo e polveroso, ma come una “raffinata interpretazione”.
 O.D.E. di Giulio Paolini
Di fiori  parla “Les fleurs…un jour”, con gli oli e i pastelli di Milena Ercole Pozzoli che ritraggono glicini, rose, peonie recisi nei vasi o ancora sulle piante. Da vedere al Circolo della Stampa fino al 20 dicembre.  L’artista, fotografa e giornalista, autrice di varie guide di viaggio, attraverso i fiori parla in qualche modo dei suoi sentimenti e dei suoi ricordi. Di come i fiori del suo giardino di Asti, dove è nata, siano stati i primi amici d' infanzia,  quelli che le hanno insegnato il ritmo delle stagioni, lo svolgersi del tempo, la bellezza dei colori e dei profumi . E come, quando dodici anni fa entrò nell’ atélier di pittura di Luisella ed Ettore Moiotti, quei fiori siano stati la fonte di ispirazione e un modo per ripensare a momenti del passato.    Al di là dell’ottima tecnica, sono quadri che parlano, catturano, emozionano. E sicuramente  le raffinate cornici, diverse e adattate ognuna al soggetto, e le finestre della sala dell’esposizione, affacciate su un uno dei tanti/pochi giardini  inaspettati di Milano, contribuiscono all’effetto.
L’altra mostra “Giulio Einaudi. L’Arte di pubblicare”, come è intuibile, parla di libri. E’ a Palazzo Reale fino al 13 gennaio. A cen’anni dalla nascita dell’editore racconta la storia della casa editrice che  ha avuto un ruolo di primo piano  nel panorama culturale italiano. Esposti ci sono i libri, i  bozzetti, le copertine. Dalle prime disegnate  dai grandi maestri della grafica come Albe Steiner e Max Huber o da  pittori come Morlotti, Vedova, Cassinari, Guttuso  ecc.  coordinati da Giuseppe Ajmone. Fino a quelle più conosciute e riconoscibili  “progettate” da Bruno Munari  per le varie collane dagli anni Cinquanta ai Novanta.  Ed è guardando  questi libri con le inconfondibili copertine  che entra in azione l’effetto nostalgia. Per molti lettori, sicuramente. Per chi ha amato Pavese e Calvino, Carlo Levi, Vittorini, Elsa Morante, Primo Levi, Arpino, Natalia Ginzburg, scrittori, alcuni, che furono  anche curatori per la casa editrice. E tra gli stranieri dai classici Proust, Stevenson, Melville ai moderni Mann, Sartre, Ionesco, Brecht e Salinger per molti adolescenti anni Sessanta autore mito con il suo “Il giovane Holden”. E tra tanti pezzi d’archivio la nuova opera di Giulio Paolini intitolata O.D.E. (Occhiali di Einaudi).

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