Si è chiusa la fashion week milanese, che passerà alla storia come la migliore testimonianza della capacità degli italiani di dare il meglio nelle situazioni difficili. Ultime tre sfilate in digitale quelle dei portoghesi. Alexandra Moura con stampati per lei e camicie bicolori stile-paggio medioevale per lui. David Catalan veste solo l’uomo con camicie madras dalle tasche applicate e completi in pelle. Molto rosa in tutte le sfumature e giacche in tela plastificata nella collezione solo maschile di Miguel Vieira. A dare prova della volontà di ripresa, la Camera della Moda ha voluto continuare con la sesta edizione della Milano Moda Graduate, che premia i più promettenti studenti delle scuole di moda italiane. Davanti a una cospicua giuria hanno sfilato sei outfit di ognuno dei sei finalisti. Il premio della Camera della Moda, un sopporto monetario per la professione, è andato a Giulia Barbieri dell’Istituto Modartech, che ha proposto capi maschili e femminili in tessuti e forme classiche, rivisti con la sovrapposizione di elementi inediti(foto in basso). Un altro premio è stato assegnato da YKK, partner dell’evento, a chi ha utilizzato in modo creativo le sue zip. E un altro da Vogue Talents a un emergente. Anche White è stato un successo quasi insperato, 5mila le presenze, fra stampa e buyer per la maggior parte italiani con alcuni stranieri, ospitati con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e dell’ICE. Duecento le aziende presenti concentrate nel Superstudio Più di Via Tortona. 
Molti gli accessori, tutte di qualità le proposte, coerenti con quel principio di selezione che deve essere di servizio. Varie le presentazioni digitali, le installazioni e gli eventi nei negozi di moda collegati che fanno capo a Milano Loves Italy, il FuoriSalone della moda creato a luglio da White con la rivista Interni. Interessanti e seguiti i talk centrati soprattutto sul retail e la sostenibilità. Sulla sostenibilità anche la mostra Health in Fashion negli spazi dell’ex Ansaldo, di fronte al Superstudio, nelle scorse edizioni occupati da altri stand. Curata dal team di White e da Matteo Wrad, co-founder del brand Wrad e sostenitore da sempre della tematica, affronta anche il tema di come gli indumenti possano proteggere da virus e batteri. Focus su dieci designers tra cui Gilberto Calzolari che, in una sfilata digitale ha presentato Tilt System Vol.2,capsule che va a completare la collezione Tilt System in passerella a febbraio. Secondo il concetto che le stagionalità mischiate sono un modo per azzerare gli sprechi e quindi risparmiare energia, acqua e materie prime.








della donna sdraiata s’intuisce addirittura una sensualità che ricorda i nudi del Canova. Interessante il rapporto delle opere tra loro e quello con la luce, che spiega la scultura collocata al centro della piazza davanti al museo. Aperta il 6 settembre fino al 28 marzo, la mostra Tra le ciglia, con i lavori di PAM, alias Paolo Mazzucchelli (Lugano, 1954). Centocinquanta opere che raccontano, non in modo cronologico, il percorso di un artista che usa linguaggi diversi, spesso in contrasto. Mette insieme la perfezione del disegno compiuto al surreale puro. Lavora con le macchie, inserisce in riquadri. Narra il mondo vegetale e quello animale (v.foto in alto ) con il filo del pensiero, delle tensioni, delle problematiche d'attualità. Non d’immediata comprensione, ma di notevole suggestione. Non è nel MASI, ma rientra nel suo circuito What's new , dal 19 settembre al 13 dicembre, nel vicino spazio della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati. Appuntamento fisso ogni sei mesi, anche questa mostra propone, in un nuovo allestimento, le ultime acquisizioni della coppia di collezionisti. Accanto a pezzi di grandi maestri ci sono i lavori di giovani e promettenti artisti affiancati, secondo un criterio di connessioni formali, di linguaggio, di tematiche, ma soprattutto di ricordi ed empatia. Quello che costituisce il piacere del collezionismo secondo Giancarlo e Danna.






