giovedì 21 settembre 2023

MODA CONSAPEVOLE

Ora nel mezzo della Fashion Week milanese si può dire con certezza  che la moda è "maturata" e più responsabile. Non solo per l’approccio alla sostenibilità. Capi e accessori sono sempre più curati, la ricerca è preponderante. Banditi quasi completamente gli effetti facili e la trasgressione a tutti i costi, senza togliere nulla alla creatività.





Significa i tailleur pantaloni con giacche diverse di Mantù e gli abiti neri da indossare dal mattino alla sera. Personalizzati da trafori (cut out),fiocchi sugli orli e drappeggi realizzati uno per uno. La lavorazione gioca un ruolo fondamentale. Così GentryPortofino marchio storico ma innovativo, inventa nuovi tessuti come il lino misto a nylon, inserisce il metallo nel cotone del trench, addirittura al 35% nella maglia dorata. Usa la seta come una rete per lo chemisier. Anche nei colori sceglie le sfumature. Kiton rivede il sangallo in giallo oro, stampa sul lino la salvia e le foglie di ulivo ingigantite, per sahariane e abiti, rende scintillante il Principe di Galles con la seta. Per la sera lo smoking è in lino crema con banda sui pantaloni e revers della giacca neri, e taglio sartoriale garantito dalla maison. Le mitiche giacche di Husky, le preferite della Royal Family, sono sempre più ultralight. Hanno un trapuntato minuto, spesso la vita segnata (foto al centro) inserti in pelle. Tra i pezziforti il bomber reversibile, arancio o bordeaux da una parte, bianco con l’immagine del cane, che dà il nome al brand, dall’altra. Anche negli accessori c’è la stessa ricerca, per rendere la borsa o la scarpa inedite e più funzionali. Santoni in una scenografia ispirata alle Marche con spighe di grano e molto arancione, propone i modelli classici in plexiglas, gioca con gli intrecci di pelle a simulare una staccionata per borse e sandali. Ricopre di Swarovski il classico mocassino Andrea. Aggiunge alla ciabatta frange di rafia. E’ asimmetrica e in tonalità nuove la borsa The Pluto. Piena di sorprese anche la collezione di Boyy, in mostra nel negozio monomarca di Via Bagutta (foto al centro). Dalle scarpe in spugna, dalla décolleté alla ciabattina, alle mini bag in vitello stampa cocco, alla borsa vegana in poliestere ottenuto riciclando la plastica trovata in mare. E poi la serie nera con bolli quadrati, pare disegnati dai figli della coppia fondatrice del marchio,  come i "monster", borsette con facce di strani personaggi. “The first revolution is when you change your mind” dice una scritta lungo la passerella di John Richmond, dove compaiono  fiori colorati e i volti dei modelli che sfilano (foto in alto). Tuniche con spacchi, abiti in denim stracciato, trench e blazer con bermuda. Completi e trench con stampe floreali per lei e per lui da Aigner. Abiti sottoveste e gonne di pelle portafoglio per lei, pantaloni ampi plissé soleil per lui. La stilista sudafricana Lezanne Viviers, sceglie una scenografica sala con soffitto a volta e colonne per la collezione che porta il suo cognome. Realizzata con fibre e materiali naturali e sostenibili, creati in collaborazione con artigiani sudafricani, ha capi per tutti gli stili, in un contrasto-accordo. Da leggere come un messaggio di solidarietà(foto in basso).

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