Nella prima giornata ufficiale della Fashion Week di Milano sembrano confermati i flash di tendenza, apparsi nei due giorni di anticipo. Con le dovute eccezioni. Uno di questi è sicuramente il concetto di "attenzione al pianeta". Che può essere perseguito, oltre che in modi “tecnici” lavorando sui materiali, anche con il porre un limite ai consumi, traducibile nella moda con produrre capi e accessori che durino nel tempo. Qualcosa che presuppone una scrupolosa scelta di tessuti e dettagli, sinonimo di qualità, ma anche di uno stile assoluto e innovativo.
La capsule collection di Simonetta Ravizza ne è un esempio. Tutto è bianco, dai pantaloni-palazzo alla giacca over, dal bomber all’abito lungo. In seta lavata e cotone, addirittura in denim bianco, impreziosito con discrezione da ricami, bordi di chiffon, intarsi ton sur ton e Swarovski. "Per un lusso nascosto" dice la stilista. In tono la location affacciata sui tetti del Quadrilatero, con muri lasciati un po’ scrostati, tendaggi classici, vecchio parquet. Blazé conferma il suo stile sobrio-chic, e quindi il suo nome, con una serie di tailleur pantaloni dall’ottimo taglio in vari tessuti e colori, denim compreso. Varietà anche nelle giacche, dal blazer classico al blouson rivisto, al doppiopetto. Stile senza tempo e quindi con un messaggio di sostenibilità anche da Cruciani. La collezione prende effetti di colore da Le Printemps di Monet. Sceglie tinte, fibre e tessuti che si amalgamano tra loro, fino ad arrivare a un effetto quasi tridimensionale. Trench, camicie allungate da portare con i pantaloni, maglie in lino, seta, cotone e cashmere con trattamenti e lavaggi ecofriendly. Per continuare la tradizione di alto artigianato (foto in basso). La Signature Collection di Weekend Max Mara questa stagione ha come autore il geniale Arthur Arbesser, con Phantasie. Che guarda alla Vienna di un bar cabaret del 1910, dove tutto era all’insegna della libertà d’espressione. Ne prende, per le stampe dei tessuti i disegni delle piastrelle, mixandoli con il pizzo (foto in alto). Inserisce sulla camicia-cappa un elemento metallico. E poi s’ispira alla danza, forte dell’aver realizzato costumi per spettacoli. Punta sulla leggerezza, ma soprattutto sulla vestibilità, che consenta di muoversi facilmente. Ed ecco il trench leggero di nylon o l’abito con cappa svolazzante. Il tutto in una serie di colori decisi. Maryling sfila in un portico di Palazzina Appiani con scenografica vista sull’Arena. In passerella i grandi classici dell’abbigliamento stravolti per look inediti. Così il piccolo tailleur in tessuto finestrato. Il rigatino da camicia del top che si accoppia allo stampato in colori forti della gonna. Il pull a rombi abbinato alla gonna plissé soleil. Cravatte regimental e non diventano cinture o rivestono gli orli. Tagli sartoriali.
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