Perché quando si dice Sardegna si deve sempre pensare
al mare. Certo l’acqua è limpida, le spiagge sono interminabili, attraenti e
spesso poco frequentate. Ma nel mondo le alternative con un mare bello sono
molte e godibili anche in periodi più lunghi. Mentre in quest’isola ci sono
svariate cose da vedere, che non hanno alternativa altrove. Nel senso che sono
uniche, hanno dietro storie intriganti. Un esempio è Alghero una città di
neanche 50 mila abitanti, che rivela le sorprese di un passato leggendario. Come la passeggiata sui bastioni, piuttosto che quel suo plastico in bronzo creato per i non vedenti. Raccontano della lunga dominazione catalana,
di cui restano le targhe bilingui nelle vie del centro storico e un 35% della
popolazione che parla ancora catalano. Peraltro diventata materia di studio facoltativa
nelle scuole. Ma la città non è rimasta ferma. Si è continuamente rinnovata,
spesso puntando sulle tradizioni. A cominciare dal Museo del corallo in una palazzina Liberty del 1923,
per continuare con iniziative
particolari come la mostra a cielo aperto dei centenari sardi, fotografati da Daniela
Zedda(v.foto). O le 400 lanterne, create per la partenza dello scorso giro d’Italia e
rimaste ancora ora a illuminare la sera nelle strade principali(v.foto). Realizzate
dagli studenti del liceo artistico da un’idea di Tonino Serra e di Antonio
Marras, sono fatte con ruote di biciclette e di scampoli di tessuto, forniti
dallo stilista, che qui nella sua Alghero ha una straordinaria boutique. L’amore
per l’isola e la voglia di farla conoscere, in controtendenza con quasi un
secolo di emigrazione, sono la vera forza trainante. Si riconoscono nella
passione di Tonello Mulas che nel suo laboratorio di tessitura nel centro di
Alghero, con un vecchio telaio perfettamente restaurato, crea sciarpe, borse,
tappeti pieni di fascino. O di Giusi Ventura che prepara confetture,
marmellate, sughi, creme col marchio Venatura, dove la materia prima è rigorosamente
stagionale e a poco più di chilometro
zero. Mirella di Gangi, fondatrice di Zaffera, è stimolante e commuovente
quando parla degli stimmi di zafferano, la cui raccolta diventa una festa
socializzante che fa bene all’anima. La voglia di far star bene e coccolare gli ospiti è un must per Pina
nell’Agriturismo Arcobaleno, dove si è accolti da Leon, possente e simpaticissimo cane meticcio, e circondati da cavalli, pecore, asini. Da non mancare, infine, per un aperitivo o una
cena, le Officine con il Sotto Prua. Ricavate in un cantiere per barche alla
laguna del Calich, di fronte al Ponte Romano.
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