Chi vedendo un’installazione di qualche artista non ha pensato, almeno per un secondo, come potrebbe essere fra le pareti di una casa? Appeso al soffitto del soggiorno un albero con scatolette di latta, in un angolo del bagno fra cornici dorate un vestito da sposa. Un comò ‘800 con blocchetti bianchi che formano una cascata, che dal piano giunge a terra. Sono in una casa a Sennori, nel nord ovest della Sardegna. La abitano Antonio Salis e Ica Spanu e le opere sono loro creazioni. Come un portoncino con mosaici che evoca il Parco Guel di Gaudì, un terrazzino con ceramiche surrealiste (foto in basso), intrecci di biciclette e una pantera appoggiata al camino sul tetto della palazzina. E’ una casa museo da visitare su prenotazione, guidati dai padroni di casa che, con semplicità e spontaneità, spiegano il loro lavoro. Non è un museo ma è altrettanto da vedere come testimonianza della volontà di mantenere e valorizzare i ricordi di un passato, la casa dove Maria Lucia Zappino ricama e organizza i suoi raffinati home restaurant. Intorno a una corte verdissima per piante ed essenze(foto al centro), pezzi del passato, assemblati con straordinaria eleganza e nessuno spirito collezionistico-maniacale o nostalgico. Sono due delle tante inaspettate sorprese che offre Sennori, un paese apparentemente con nulla da offrire e nessuna ragione per essere visitato. Non è sul mare, ma neanche troppo all’interno, non abbastanza lontano da Sassari, ma neanche troppo vicino. E invece un giovane e brillante sindaco e la sua squadra hanno saputo far emergere quelle ragioni. A cominciare dai piccoli incontri culturali alla riscoperta e valorizzazione di elementi della preistoria come le Domus de Janas (casa delle fate), quel che resta di una necropoli con pregevoli iscrizioni. Piuttosto che la raccolta di quadri di Salvatore Fara, pittore di Sennori, scomparso recentemente quasi centenario, che con un iperrealismo tutto suo racconta le tradizioni locali, come le processioni di S.Giovanni o di Maria Ausiliatrice, dove le donne vestono incredibili abiti con ricami e giochi di plissettatura di rara preziosità (foto in alto). E poi c’è la gastronomia e i vini, oggetto di iniziative turistiche di successo. Come le Cantine Sorres (in dialetto sorelle)di Laura e Delia Fiori. Per far assaggiare l’ eccezionale Pensamentu, un vino Cannonau senza alcun taglio, organizzano picnic e aperitivi al tramonto nelle vigne con vista superlativa o social eating, pranzi per otto persone a casa di Laura, con i piatti preparati dal marito Pier Franco, creativo chef per hobby. Daniele Doneddu, invece, nel suo panificio L’Arte del Pane, propone dimostrazioni interattive per la preparazione del pane carasau. Degustazioni sono possibili anche alla Cantina Fara, famosa per i suoi moscati. O nel torronificio artigianale Su Turrone di Antonio Conti, che produce un delicatissimo torrone anche con noci, invece di mandorle, apprezzato e richiesto tutto l’anno sull’isola. E non solo a Natale, come sul Continente.
giovedì 24 maggio 2018
C'E' UNA RAGIONE...
Chi vedendo un’installazione di qualche artista non ha pensato, almeno per un secondo, come potrebbe essere fra le pareti di una casa? Appeso al soffitto del soggiorno un albero con scatolette di latta, in un angolo del bagno fra cornici dorate un vestito da sposa. Un comò ‘800 con blocchetti bianchi che formano una cascata, che dal piano giunge a terra. Sono in una casa a Sennori, nel nord ovest della Sardegna. La abitano Antonio Salis e Ica Spanu e le opere sono loro creazioni. Come un portoncino con mosaici che evoca il Parco Guel di Gaudì, un terrazzino con ceramiche surrealiste (foto in basso), intrecci di biciclette e una pantera appoggiata al camino sul tetto della palazzina. E’ una casa museo da visitare su prenotazione, guidati dai padroni di casa che, con semplicità e spontaneità, spiegano il loro lavoro. Non è un museo ma è altrettanto da vedere come testimonianza della volontà di mantenere e valorizzare i ricordi di un passato, la casa dove Maria Lucia Zappino ricama e organizza i suoi raffinati home restaurant. Intorno a una corte verdissima per piante ed essenze(foto al centro), pezzi del passato, assemblati con straordinaria eleganza e nessuno spirito collezionistico-maniacale o nostalgico. Sono due delle tante inaspettate sorprese che offre Sennori, un paese apparentemente con nulla da offrire e nessuna ragione per essere visitato. Non è sul mare, ma neanche troppo all’interno, non abbastanza lontano da Sassari, ma neanche troppo vicino. E invece un giovane e brillante sindaco e la sua squadra hanno saputo far emergere quelle ragioni. A cominciare dai piccoli incontri culturali alla riscoperta e valorizzazione di elementi della preistoria come le Domus de Janas (casa delle fate), quel che resta di una necropoli con pregevoli iscrizioni. Piuttosto che la raccolta di quadri di Salvatore Fara, pittore di Sennori, scomparso recentemente quasi centenario, che con un iperrealismo tutto suo racconta le tradizioni locali, come le processioni di S.Giovanni o di Maria Ausiliatrice, dove le donne vestono incredibili abiti con ricami e giochi di plissettatura di rara preziosità (foto in alto). E poi c’è la gastronomia e i vini, oggetto di iniziative turistiche di successo. Come le Cantine Sorres (in dialetto sorelle)di Laura e Delia Fiori. Per far assaggiare l’ eccezionale Pensamentu, un vino Cannonau senza alcun taglio, organizzano picnic e aperitivi al tramonto nelle vigne con vista superlativa o social eating, pranzi per otto persone a casa di Laura, con i piatti preparati dal marito Pier Franco, creativo chef per hobby. Daniele Doneddu, invece, nel suo panificio L’Arte del Pane, propone dimostrazioni interattive per la preparazione del pane carasau. Degustazioni sono possibili anche alla Cantina Fara, famosa per i suoi moscati. O nel torronificio artigianale Su Turrone di Antonio Conti, che produce un delicatissimo torrone anche con noci, invece di mandorle, apprezzato e richiesto tutto l’anno sull’isola. E non solo a Natale, come sul Continente.
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