I paesi arroccati,
con un castello sulla cima, in Italia non mancano. Evocano storie di dame e cavalieri,
di fate e maghi. Castelsardo al nord ovest della Sardegna è uno di questi.
Appare improvviso sulla strada che costeggia il mare(foto in basso). Si entra, si sale e comincia
l'avventura. Non più fatta di vicoli bui e deserti, ma, negli stessi palazzi,
di locali, negozi,
laboratori dove la vita ferve.
Il castello lassù è lì da
secoli. Fino agli anni'70 ci sono stati i carabinieri. Ora il luogo ha molto da
offrire. A cominciare dal Mim, Museo dell'intreccio mediterraneo che
racconta un artigianato diffusissimo in
loco. Fino agli anni'80 le bambine già a tre anni imparavano a intrecciare da mamme e nonne.
Dai cesti più grandi per il corredo a quelli per la pesca, fino alle barche che
duravano una sola stagione, perfette per i pescatori di frodo per farle
scomparire con un semplice taglio( foto al centro). Tutti in teche di legno e vetro dall’ intelligente design. In un'altra ala si succedono
mostre temporanee come quella attuale dell’ artista sarda Liliana Cano (classe
1924). Trentaquattro tavole di acrilico
su multistrato marino che raccontano l'inferno dantesco (foto in alto). Scendendo, vicino alla
biblioteca dove sono conservati importanti manoscritti, c'è il museo sulla
stregoneria, che ricorda la nefanda presenza dell'inquisizione a Castelsardo.
Notevole la pluralità di scorci e di viste straordinarie, fino alla Corsica.
Giardini sulle rocce dove d’estate si avvicendano spettacoli e concerti. Fra
gli scorci doc quello dal terrazzo del B&B Castelflowers, appena aperto da
Maddalena Fiorini. Qui il fiore è il tema conduttore. Non solo dipinto su
trompe l'oeil e arredi, ma come simbolo di una natura alla cui difesa Maddalena
tiene in modo particolare. La sostenibilità è nelle sue attenzioni. Per questo propone
incontri sul tema, come quello con il biologo marino Dario Nardi, che per sei
mesi ha pedalato dall'Ecuador al Cile su una bici di bambù. Armato
di un pannello solare per la video camera e il drone e di una tenda per dormire, ha
documentato il dramma della plastica invadente in una natura ritenuta incontaminata.
Questo B&B è una delle tante realtà che incominciano a farsi strada
sull'isola, gestite da giovani intraprendenti. Come il Mariposa a Sennori,
creato dai fratelli Andrea e Massimo, nella vecchia casa della nonna. Tre
stanze con un arredamento di recupero o risistemato, fedele allo spirito del
luogo, ma con tutti i piccoli confort del cinquestelle. Come la vicina caffetteria
dove Margot, che dà il nome al locale, propone in studiati e originali contenitori
bevande con frutti del luogo, e una grande varietà di cheese cake, ma con ingredienti chilometro zero. Alle pareti
appende foto di giovani artisti e con una certa frequenza organizza aperitivi
con musica, mixata dai Dj da vinili, e prelibatezze
con ciò che offre il territorio, cucinate da chef emergenti. Cercare di
differenziarsi in modo creativo diventa una priorità in un paese di 7 mila
duecento persone (bambini compresi) in cui si beve il caffé in ben 32 posti,
fra bar e circoli.
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