Ma lo racconta. “Gli abiti raccontano le vicende
delle persone che li hanno indossati e le loro scelte. Il caso più
rappresentativo sono gli abiti da sposa.
Niente di più effimero, perché dura un giorno, eppure è l’abito più conservato”.
Così dice Barbara De Dominicis che con
Ilaria De Palma e Gian Luca Bovenzi ha
curato Outfit ‘900. Abiti per le grandi
occasioni nella moda di Palazzo Morando, a Palazzo Morando di Milano, da
domani al 4 novembre 2018. Da vedere 23 abiti femminili, alcuni completi dei
loro accessori, dal 1900 al 1990. Per lo più generosamente messi a disposizione
del museo dalle proprietarie, ma più spesso dai loro eredi, sono tutti per
grandi occasioni. Da quelli da sera per gala, feste e prime teatrali a quelli
da giorno, per matrimoni, cerimonie e pranzi importanti. Lo spiegano anche attraverso foto, date dai
donatori o ritrovate negli archivi. “L’abito comunica a chi lo osserva un
linguaggio ed è questo che la mostra vuole fare vedere” prosegue De Dominicis.
Anche se di alcuni non si sa il nome della proprietaria, rivelano comunque delle storie. Come i due
sontuosi vestiti da sera di Worth. Di alcune famiglie ci sono modelli appartenuti alla nonna, alla mamma,
alla figlia, le tre generazioni di un secolo.
C’è un abito di chiffon azzurro di una sarta italiana, che è stato
indossato da una signora nel 1948 e nel
1971 dalla figlia per l’ingresso in società a 18 anni. Attraverso gli outfit si
raccontano la storia e i cambiamenti epocali.
Dal completo da gran pranzo
del 1900 con gonna ampia e bustino ricamato del 1900 (foto in alto) fino al
blouson di chiffon blu di Krizia del
1988 o al lungo di Giorgio Armani
indossato da Glenn Close sul red carpet degli Oscar nel 1994. Il tutto passando per abiti molto connotati, come
quello di Worth del 1922 creato per un ricevimento a corte Foto in basso). O il
completo da sposa in velluto del 1937 o il lungo da sera drappeggiato del
1950 o il soprabito da teatro in tessuto
damascato,con borsetta abbinata, del 1965. Alcuni sono stati conservati in
perfette condizioni, altri rivelano degli aggiustamenti anche di mani non
esperte, due degli anni Venti sono stati restaurati da Tessili Antichi. Ben
studiata l’illuminazione,
realizzata in collaborazione con la rivista Elle Decor.
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