giovedì 18 settembre 2014

LA PASSERELLA E' DAL FERRAMENTA

 Angelo Marani
 Uma Wang
 Fatima Val

Le sfilate sono un modo per conoscere luoghi, o per dirla in modaiolo “location”, delle città sconosciute. Per lo più  sono palazzi magari con cortili inaspettati o edifici di archeologia industriale. Un negozio di ferramenta non era mai stato preso in considerazione. Lo ha fatto Gentucca Bini con Ferramenta Viganò, certo una delle più antiche di Milano, ma una vera ferramenta con scaffali zeppi di chiodi e bulloni. Qui la stilista ha presentato “The Charm of the uniform” collezione maschile-femminile. La scelta del luogo non è casuale e nemmeno fatta per stupire, ma coerente con i capi. Sono tute, ognuna studiata per le esigenze di vita e professionali di chi le indossa. Per Luca, architetto, c’è una tuta con tasche, facilmente 
 Zagliani e Daniel Gordon
lavabile e spazzolabile, per il cantiere al mattino, ma con rever e bottoni da blazer per la sera alla Scala. Strategiche piccole tasche sono sulla tuta di Sebastiano, pittore. Massimo, curatore, sempre in giro per mostre, vuole una tasca più grande per biglietto aereo e I-phone.  
Non è una novità ma è scenografica la sala delle Cariatidi a Palazzo Reale. E’ qui che ha sfilato Uma Wang cinese di Shanghai. Straordinaria la sua capacità di creare abiti con l’ampiezza dei caftani ma con l’eleganza  seduttiva di un tubino. Sete damascate o effetto corteccia si alternano ad altre leggerissime o a cotoni  sostenuti. Tra i colori inusuali toni di rosso e di azzurro, crema e nero, come per l’abito con interno di alluminio. L’etnico e lo sport riconvertito sono i temi da Brunello Cucinelli. Sembra un déjà vu, ma non lo è per quel plus tipico della maison di Solomeo. Ecco i mix di materiali come il top in suede e tulle, da portare sotto il gilet di visone rosa. Il bomber c’è, ma minuscolo in visone grigio laserato.  Per ingentilire i pantaloni con rinforzi sulle ginocchia, il top è in piume di struzzo effetto bagnato e tulle. Angelo Marani si ispira all’astrattismo di Luigi Veronesi e si sbizzarrisce con motivi geometrici e giochi di intarsi, frutto di veri virtuosismi artigianali, caratteristici dello stilista-imprenditore  di Correggio. Rock and roll e minimalismo si fondono da Costume National. Grande uso della pelle tagliata a laser per giacche e spencer, con frange e borchie. Anche le tre nuove borse si rifanno agli anni settanta. Oltre il nero, i colori sono il turchese, l’indaco e il viola caro a Prince. Vita strizzata e asimmetrie donanti per la manichea collezione-rivelazione di Fatima Val, che passa dal tutto bianco al tutto nero. Sporty couture  con capi dai tagli impeccabili e dai colori shock per DSquared che ambienta la sfilata in un loft newyorkese. Da Zagliani, l’artista americano Daniel Gordon crea installazioni in carta e cartone con collage  di immagini in colori forti, prese dal web. Per presentare le micro clutch in lucertola,  le borse in coccodrillo bianco effetto polveroso o quelle in pelle laserata che richiamano il cesto da mare. Il sandalo in nabuk metallizzato ricoperto di borchie, il bomber con pietre applicate, l’abito in vernice con ricami di pietre e strass, la borsa in pelle con borchie multicolor, il gilet con tagli al laser. Cinque creazioni di stilisti per valorizzare la manifattura 100% made in Italy. Le ha volute e presentate Ramponi Stones and  Strass.     

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