Borsa Emma di Cambiaghi |
Degli
eventi della settimana della moda di Milano qualcuno resta impresso per giorni, anzi settimane. Come questi tre, senza niente che li leghi, se non
l’iniziativa,la creatività, la voglia
di osare. Difficile dimenticare la presentazione Cambiaghi e non solo per la
sede affacciata su un inimmaginabile
giardino a due passi da Via Montenapoleone. Che la borsa sia l’accessorio più
vendibile (senza taglie, oggetto regalo, suscettibile d’ infinite varianti) se
ne è accorto il giovane e intraprendente Matteo Perego di Cremnago, forte di
un’ esperienza di manager internazionale in aziende del settore. Ma ha valutato
anche l’importanza del nome e dell’heritage. E’ nata così una linea di borse
battezzata Cambiaghi, come il cappellificio di famiglia, creato nel 1880 e per molti anni marchio di
prestigio a livello mondiale. E in
omaggio alla tradizione, accanto alle borse, costruite secondo la più alta
artigianalità ma con disegni attuali, c’è una capsule collection di cappelli.
Sfilata-performance di Ludovica Amati |
Gentucca
Bini non ha bisogno di
presentazioni. Nonostante il notevole curriculum , non ha dimenticato
il coté
alternativo-positivo, sempre aperto al nuovo. E così ha presentato la sua collezione con i tagli della tradizione sartoriale ma
rivista in chiave futurista, sulle attrici di “Farfalle nello stomaco”.
Assolutamente da vedere, è un delizioso spettacolo sull’amore, che coinvolge il pubblico con tenerezza e
ironia. La regia è di Gianmarco Pozzoli, che ne è anche l’autore con Simona Angioni.
Il
terzo “caso” non riguarda solo una
collezione, e non è una sorpresa, ma una conferma del livello raggiunto dal
salone White. Gli abiti hand made della
giovane creatrice Ludovica Amati, sono stati protagonisti di un’eccezionale
performance fra arte e danza, in uno dei cortili segreti del Castello
Sforzesco.
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