Poche
opere come la foto di Marzia Migliora potevano essere più adatte a diventare l’immagine guida della nona
Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI (Associazione musei d’arte contemporanea italiani).
Al
nono anno di vita, appunto, si tiene oggi e coinvolge ottocento aderenti, più dell’edizione scorsa in cui si
erano registrati 230mila visitatori. Per promuovere e avvicinare all’arte
contemporanea, per 24 ore tutti i musei e le gallerie che la trattano, restano
aperte e a ingresso gratuito.
La
foto di Marzia Migliora, insieme a
suoi disegni, tra l’altro, inaugura il nuovo spazio d’arte creato
nell’ex oratorio della Madonna del Rifugio dei Peccatori pentiti al centro di Palermo. Ritrae delle portatrici d’acqua che salgono per una labirintica salita tra le rocce. E’ il Grande Cretto di
Alberto Burri, un’immensa opera che si estende per dieci ettari sulle macerie
della case di Gibellina, distrutte dal terremoto del 1968. Anche le donne
ritratte hanno una storia, sono le
figlie o le nipoti delle donne che hanno vissuto quel disastro. Il titolo dell’opera è “Acqua Micans”,
con riferimento a una certa acqua
che nel romanzo Locus Solus di
Raymond Roussel poteva riportare in vita gli esseri umani. E la foto, attraente
e quanto mai espressiva, ribadisce l’importanza dell’acqua per la sopravvivenza umana. Ma con la scelta di
scattarla in quel luogo, l’artista vuole evidenziare anche il parallelismo con la cultura,
altrettanto indispensabile all’uomo. E di cui le donne sono le curatrici, quasi
una sorte di vestali.
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